Tante novità per quanto concerne Ghost of Yotei, uno dei videogiochi più attesi di fine anno. Tra queste anche qualcosa che potrebbe cambiare totalmente il modo di giocare il titolo.
É stato protagonista assoluto di un lungo e interessante State of Play la nuova grande esclusiva PS5 che finalmente permetterà ai PlayStation Studios di mostrare ancora una volta le unghie e i denti in questo 2025 che fin qui non é stato certamente ricchissimo di esclusive First party, anzi.

I giochi tripla-A prodotti dagli studi interni del gigante nipponico scarseggiano un modo assolutamente preoccupante da anni ormai, soprattutto dopo la decisione di puntare in modo molto importante sui GAAS. Una mossa che non ha pagato affatto.
Ma mentre si prospetta un Natale deludente da questo punto di vista almeno ottobre sarà un mese ricco di combattimenti, katane, scontri spettacolari e soprattutto tanto tantissimo Giappone grazie all’attesissimo Ghost of Yotei di Sucker Punch. Che giocherò con un filtro, ma non quello Kurosawa.
Il miglior filtro per giocare Ghost of Yotei non è di Kurosawa ma Takashi Miike
Lode agli sviluppatori di Sucker Punch per aver inserito nel primo titolo e confermato nel sequel il filtro dedicato a Akira Kurosawa, uno dei registi più importanti e più influenti della storia del cinema asiatico e mondiale.
Prendendo ispirazione dalle sue famose e immortali pellicole in bianco e nero, é stato possibile vivere con quello stile la storia di Jin Sakai e in futuro potrà essere possibile vivere anche la storia di Atsu. Ma io Ghost of Tsushima lo giocherò con un altro filtro.

Alternando con la visuale “vanilla” del titolo inalterato, non vedo l”ora di fare a pezzi i nemici usando il nuovissimo filtro dedicato a Takashi Miike, un altro colosso del cinema nipponico.
Famoso per la sua violenza esagerata, gli schizzi di sangue a profusione e il gore gratuito, in un rapporto di amore totale con la violenza e la sua bellezza estetica e purezza espressiva, il filtro Miike Mode permetterà di vivere Ghost of Yotei forse mettendo in scena ancora meglio la sta storia.
Una storia di violenza, vendetta, rivalsa totale e senza eleganza o disciplina. Atsu non é Jin, non ha dilemmi etici, non è costretta dalla disciplina del samurai, non deve essere un esempio per nessuno. E’ una donna infuriata a cui è stato tolto tutto e che per questo motivo è pronta a mettere a ferro e fuoco il Giappone.
Con la Miike Mode, Ghost of Yotei riprenderà lo stile del regista: la telecamera si avvicinerà durante le scene di combattimento, aumenterà in modo importante la quantità di sangue e di fango che si vedono sullo schermo durante gli contri. È addirittura possibile che i combattimenti di Atsu siano più violenti nella modalità Miike con più smembramenti e urla, ma questo è da verificare.
Io nel dubbio alternerò la modalità classica a questa, con massimo rispetto per Kurosawa, più adatto a Tsushima.





