C’è un po’ di Final Fantasy e un po’ di Baldur’s Gate 3 in questo videogioco. Per accorgervene forse ci metterete un po’ ma poi non smetterete di giocare.
Tra i tanti giochi che sono usciti negli ultimi anni, ce ne sono alcuni che sono chiaramente destinati a rimanere nella storia. Tra questi giochi c’è quel piccolo grande miracolo che la Larian Studios è riuscita a produrre con Baldur’s Gate 3, trasformando una classica esperienza GDR in un gioco che ha fatto scoprire a tanti anche il mondo dei Dungeons and Dragons tradizionali con i dadi.

Che ci sia nel successo di questo gioco tutto il lavoro del team di sviluppo è chiaramente innegabile, ma è pur vero che c’è anche il lavoro degli attori che hanno prestato la propria voce ai personaggi.
Se però siete curiosi di sperimentare qualcosa di diverso e di guardare in faccia uno degli attori migliori tra quelli che hanno lavorato come doppiatori a Baldur’s Gate 3, vi consigliamo questo titolo in cui è inserita anche una parte altrettanto interessante degli ultimi Final Fantasy, con un pizzico di Claire Obscure Expedition 33.
Un gioco assurdo pieno di talento
Esistono molti generi diversi di videogiochi perché a persone diverse piace fare esperienze diverse. In passato, soprattutto quando la tecnologia non era ancora in grado di riprodurre effettivamente il mondo reale come succede adesso, alcuni team di sviluppo sono ricorsi più volte a una tipologia molto specifica di videogioco: i cosiddetti FMV, ovvero quei titoli in cui tutto si svolge con attori reali che recitano esattamente come se fossero su un set ma in un modo spezzettato per dare al giocatore modo di esercitare le proprie scelte.

Negli ultimi anni questo genere di esperienze è decisamente passato di moda, superato dalle capacità dei motori grafici e anche un po’ a causa della difficoltà di riuscire a coniugare quello che si può fare con persone che nei fatti non esistono e quello che si può fare con gli attori in carne e ossa.
Sembra quindi tornare dal passato Dead Take, un titolo FMV horror sviluppato da Surgent Studios e in cui recitano con il loro volto reale Ben Starr e Neil Newbon, rispettivamente Clive di Final Fantasy 16 e Astarion di Baldur’s Gate 3.
I due attori si trovano l’uno contro l’altro, metaforicamente parlando, perché entrambi sono attori ed entrambi vogliono un posto in una produzione hollywoodiana. Uno dei due riesce a ottenere la parte, ma poi sparisce misteriosamente dopo una festa.
Il gioco si svolge come una escape room in cui ci si trova assolutamente da soli nonostante la valanga di piccoli messaggi e video che vanno guardati per riuscire a capire quello che è realmente accaduto. Sembra una cosa alla Tarantino.
Trattandosi di un horror, ci sono chiaramente quei momenti in cui si viene volutamente spaventati, ma il nocciolo della questione è estremamente più profondo e anche estremamente più inquietante dell’horror superficiale. È una storia che parla di quanto certi ambienti riescano ad essere ostili e di come tante volte per avere successo occorrerà perdersi completamente.





