Quanto dovrebbero costare i videogiochi oggi: l’analisi

I prezzi dei videogiochi sono una questione che rimane calda e che è soggetta a vampate periodiche. Ma quali dovrebbero essere davvero i prezzi dei videogiochi?

La questione di quanto dovrebbero costare i videogiochi si è riaperta molto di recente nel momento in cui Microsoft ha annunciato il prezzo di The Outer Worlds 2, salvo poi fare marcia indietro dichiarando che le condizioni attuali del mercato hanno portato alla decisione di rivedere il prezzo.

uomo che gioca sorpreso con scritta quanto costano i giochi
Quanto dovrebbero costare i videogiochi oggi: l’analisi – videogiochi.com

Ma dall’altra parte c’è per esempio Nintendo, che ha messo un cartellino del prezzo a 80 euro su un titolo come Mario Kart, senza pensarci troppo, dichiarando che quello è il prezzo giusto per ciò che il videogioco offre. Ma qual è effettivamente il prezzo giusto? E soprattutto, quale dovrebbe essere il prezzo giusto visto che tanti giocatori ormai i videogiochi non li comprano neanche più, perché ci sono i servizi in abbonamento come il Game Pass?

I prezzi dei videogiochi sono giusti oppure no?

È ormai da un po’ di tempo che si discute su quelli che dovrebbero essere i prezzi dei videogiochi in uscita. Da una parte ci sono gli sviluppatori, ma soprattutto i publisher, che dichiarano di avere spese maggiori perché per produrre i videogiochi ci vuole più tempo e più risorse, e quindi alla fine il prezzo deve aumentare.

uomo al pc contento
I prezzi dei videogiochi sono giusti oppure no? – videogiochi.com

Poi ci sono quei publisher che dichiarano che il prezzo aumenta perché la qualità è superiore rispetto al passato (Con Donkey Kong non possiamo non essere d’accordo). In tutto questo ci siamo noi che cerchiamo di giocare e che vorremmo soltanto continuare a praticare il nostro hobby senza dover mettere un’ipoteca sulla casa.

Una soluzione chiaramente fattibile per almeno una parte dei giocatori è quella di attivare un abbonamento a servizi come il Game Pass.

Ma, e queste sono le rimostranze, il Game Pass non va bene perché limita le vendite agli sviluppatori, che così non ottengono il numero di copie vendute necessarie per continuare a sopravvivere. Ma se i giochi non costassero così tanto, probabilmente ne compreremmo di più e ne giocheremmo di meno nel cloud.

Qual è la soluzione? Probabilmente l’unico modo per sopravvivere è seguire quelle che sono le nuove regole nel mercato. Per i titoli indipendenti si tratta anche di provare ad abbassare appena un po’ il prezzo per riuscire a entrare, per esempio, in quella sempre ricercatissima sezione di Steam sotto i 20 euro. Perché ormai tanti giocatori e giocatrici si fermano lì.

Secondo gli esperti, tra questi Tom Kaczmarczyk di IndieBI, una buona strategia se si decide di uscire sul Game Pass è quella di sfruttare tutto quello che si può ricavare dall’accordo per l’uscita del proprio gioco sul servizio e poi tentare di convincere il pubblico ad acquistare i contenuti aggiuntivi, che sul sistema d’abbonamento non si trovano.

C’è poi anche da ricordare il modo in cui i servizi in abbonamento aiutano a scoprire titoli che altrimenti non si guarderebbero nei negozi se si dovessero acquistare a prezzo pieno. E questo, pur con tutte le potenziali storture portate dagli abbonamenti, può produrre più copie vendute.

In generale, è un caso da continuare a studiare quello di Clair Obscur: Expedition 33. Forse il momento dei giochi a 80 euro è arrivato, ma solo per pochissimi. Il grosso degli acquisti si farà entro i 50 euro.

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