Errore di traduzione ci ha dato il videogioco col nome più buffo di sempre

Un piccolo errore di traduzione ha di certo reso famoso questo videogioco sui social dove i giocatori non hanno resistito al meme.

Quando si passa da una lingua all’altra, a meno di non essere perfettamente bilingue, l’errore può sempre capitare. Per i team di sviluppo di videogiochi, avere più versioni possibili, con dialoghi e menu in più lingue, significa avere potenzialmente un numero più alto di utenti interessati.

giocatore sorpreso al pc
Errore di traduzione ci ha dato il videogioco col nome più buffo di sempre – videogiochi.com

Quante volte infatti non giochiamo un videogioco perché non è tradotto in nessuna delle lingue che conosciamo? Ci sono diversi modi per produrre le diverse versioni, ma nessuno è al riparo dagli errori.

Per un videogioco, un errore di traduzione si è trasformato in una sorta di pubblicità involontaria, anche se di certo un po’ imbarazzante. Ma alla fine, basta farne parlare. E per fortuna, online gli errori si correggono abbastanza facilmente.

Speriamo che il videogioco non corrisponda al titolo che ha avuto per una manciata di ore!

Sulla grande piattaforma di Steam, e lo diciamo sempre, è possibile trovare qualunque tipologia di gioco. Tra questi c’è un titolo dungeon crawler sviluppato da un team italiano, Fix-A-Bug, che è stato riconosciuto come ottimo prodotto al più recente Tokyo Game Show. Ovviamente, hanno dovuto produrre anche una versione adattata in giapponese, ma pare che il lavoro sia stato affidato pesantemente alla traduzione automatizzata, il che ha creato più di qualche problema nella versione finale.

screenshot del gioco con il titolo sbagliato
Speriamo che il videogioco non corrisponda al titolo che ha avuto per una manciata di ore! (foto X) – videogiochi.com

Adesso il team di Fix-A-Bug sta sistemando la versione giapponese, ma in questo passaggio c’è stato un piccolo inconveniente. The Crazy HyperDungeon Chronicles, questo è il titolo del gioco, per un breve lasso di tempo ha avuto come titolo nella pagina giapponese “Kuso dungeon“.

“Kuso” è un termine che, fatalità, traduce una di quelle che possiamo considerare tra le pochissime parolacce ufficiali presenti nella lingua nipponica: tradotto in maniera gentile significa “immondizia”. Chiamare il tuo gioco “immondizia dungeon” è di certo una mossa azzardata.

Il programmatore principale del team Fix-A-Bug, Giorgio Macratore, ha voluto rispondere a chi sui social è riuscito a strappare uno screenshot con il titolo sbagliato, e ha assicurato di aver risolto rapidamente il problema.

E in effetti, adesso il gioco è tornato ad avere il suo titolo originale. Ma non possiamo non immaginare la quantità di pubblicità involontaria che The Crazy HyperDungeon Chronicles si è portata a casa con questo piccolo problema. Strano nessuno ci abbia pensato su Roblox.

Anche se magari l’idea di un videogioco che si autodefinisce “immondizia” può sembrare assurda e non positiva per gli affari, sono moltissimi adesso online quelli che dichiarano di non riuscire a ricordarsi che il gioco si chiama The Crazy HyperDungeon Chronicles e che invece ricordano perfettamente questo incidente.

Non è successo quello che da noi è successo con l’inno di Mameli, che da inno provvisorio è poi rimasto come ufficiale. Ma il consiglio che diamo a Fix-A-Bug è quello di fare un pensierino su come sfruttare questo problema ancora di più per farsi conoscere. Intanto, se lo volete aggiungere alla vostra wishlist, il gioco è in uscita il prossimo 23 ottobre e c’è già una demo.

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