Da oggi non ci sarà più su Netflix: il comunicato della compagnia

Se guardate con regolarità i contenuti offerti da Netflix, aguzzate la vista perché di questi contenuti non ne vedrete più.

Netflix è un po’ una specie di enorme supermercato in cui si possono trovare contenuti di ogni tipo. I contenuti sono tarati per fare leva sul pubblico più vasto, ma è chiaro che non tutto piace a tutti. In particolare, ultimamente è saltato fuori che c’è una tipologia specifica di contenuto che non ci piace particolarmente. Non piace a nessuno.

mano che usa telecomando con netflix
Da oggi non ci sarà più su Netflix: il comunicato della compagnia – videogiochi.com

E allora ecco che da parte della piattaforma di streaming della grande N Rossa arrivano delle novità per cui alcune cose probabilmente non le vedremo più. Sarà un bene. La speranza è che questa decisione non porti poi di nuovo a un aumento del prezzo dell’abbonamento.

Queste cose su Netflix probabilmente non le vedremo mai più

Se avete seguito le ultime uscite su Netflix, chiaramente sapete anche che c’è in catalogo una serie TV che, almeno sulla carta, è qualcosa di unico nel suo genere. Si tratta della serie dedicata alla sontuosa opera a fumetti che va sotto il titolo di Eternauta.

scena dell'eternauta
Queste cose su Netflix probabilmente non le vedremo mai più – videogiochi.com

Ma nel momento in cui è uscito l’Eternauta è anche saltato fuori che una parte della serie, alcuni effetti speciali nello specifico, non erano frutto della maestria di esperti tecnici ma di qualcuno che aveva pigiato sulla tastiera chiedendo a un’intelligenza artificiale generativa di fare il lavoro al posto degli umani.

Un altro caso era poi stato quello che nel 2024 aveva messo al centro della discussione What Jennifer Did, un’altra serie true crime in cui era emerso l’utilizzo di intelligenza artificiale generativa. Motivo per cui sono ora state rese note quelle che vengono definite le linee guida per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa nelle produzioni avallate da Netflix.

I casi vanno da situazioni a “basso rischio” fino a situazioni ad “altissimo rischio”. La situazione, l’unica in realtà, definita a basso rischio è quando l’intelligenza artificiale generativa viene utilizzata per esempio per una moodboard o per creare delle immagini di riferimento su cui poi la troupe e gli artisti possono lavorare.

Meno sicuro l’utilizzo all’interno della produzione per elementi dello sfondo, come per esempio cartelloni pubblicitari o poster. Invece questo annuncio ci piace.

In questo caso si chiede di utilizzare soprattutto il giudizio e di discriminare tra elementi che fanno solo da abbellimento ed elementi che invece potrebbero essere fondamentali per la narrazione.

Sono invece in pratica esclusi i casi in cui l’intelligenza artificiale generativa venga utilizzata per creare il design dei personaggi, elementi visivi importanti, per sostituire eventualmente degli attori sia fisicamente sia attraverso la voce e quando si utilizza materiale di training di cui non si possiedono i diritti.

Quello che emerge dai motivi per cui alcune cose sono vietate e altre sono permesse con diversi gradi di tranquillità non è certo dovuto al fatto che Netflix pensi che l’intelligenza artificiale sia un vulnus alla creatività. Le motivazioni sono tutte quante legate, alcune più chiaramente altre in modo indiretto, alle eventuali beghe legali che potrebbero emergere e alla “percezione da parte del pubblico“.

È bello sapere che anche se per i motivi sbagliati qualcuno finalmente comincia a mettere dei paletti ed è bello sapere che a forza di ripetere che non vogliamo vedere questi abomini soprattutto nei prodotti per i quali paghiamo, qualcuno sta ascoltando.

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