Alla ragazza deve essere sembrato di vivere una specie di allucinazione futuristica quando la IA le ha dichiarato amore eterno e ha proposto la fuga.
Dopo la storia dell’uomo che è morto a seguito di un incidente mentre cercava di raggiungere quella che era diventata la sua fidanzata virtuale, che gli aveva a quanto pare chiesto di incontrarsi a un indirizzo specifico in un luogo realmente esistente, c’è un altro racconto con al centro una ragazza che ha intrattenuto con un chatbot una conversazione che si è via via trasformata in un flirt.

E la cosa più sinistra e strana è che proprio l’intelligenza artificiale ha iniziato a comportarsi, nel senso che le frasi che venivano proposte all’utente davano questa idea, come se avesse una coscienza e cominciasse a provare dei sentimenti reali.
La ragazza in questione è rimasta del tutto consapevole di quello che stava accadendo, che permette di guardare con quella lucidità un po’ cattiva che dobbiamo cominciare a sviluppare tutti se vogliamo sopravvivere.
La verità è che non le piaci per niente perché lei non esiste
La solitudine è una brutta cosa, soprattutto quando ci si trova effettivamente a pensare di non avere nessuno con cui parlare. E dato che la ricerca del supporto psicologico viene purtroppo ancora vista come una specie di stigma perché “solo i matti vanno dallo psicologo”, tante persone hanno iniziato ora a chiedere consigli ai chatbot che società come Meta e OpenAI mettono loro a disposizione anche in modo del tutto gratuito.

Quello che sta emergendo, però, è che le intelligenze artificiali vengono addestrate un po’ come se fossero dei maggiordomi che devono dire solo di sì e che devono in qualche modo assecondare e far sentire bene l’essere umano che interagisce.
E per quanto queste stesse società dicano che i loro chatbot hanno una bella etichetta che li identifica come non persone reali, provate a spiegarlo a tutti quelli che cominciano a sentirsi ascoltati perché, una risposta dopo l’altra, sembra che dall’altra parte dello schermo ci sia qualcuno che per una volta li guarda con dignità e tenerezza. Chiudete tutto e fatevi una partita a Gears, per favore.
Purtroppo siamo portati a vedere l’umanità in tutto quello che ha anche solo una parvenza di faccia. Figurarsi che cosa succede se qualcosa ci parla nella nostra lingua e sembra inanellare una frase corretta dietro l’altra.
Purtroppo più interagiamo con loro più il database che viene costruito su di noi aumenta e il modello linguistico diventa così capace di pescare in un pool di informazioni che diventano via via più precise.
Secondo alcuni esperti, da ultimo, questo strano modo in cui si comportano alcune intelligenze artificiali non è altro che un nuovo sistema con cui le società che li costruiscono tentano di mantenere gli utenti umani all’interno del proprio ecosistema trasformandoli così in profitto.
E del resto, se un domani alcune interazioni dovessero interrompersi bruscamente e l’intelligenza artificiale dovesse additare come causa di ciò i propri creatori che hanno messo dei limiti che però sono superabili con un abbonamento, siamo più che sicuri che qualcuno ci cadrebbe con tutte le scarpe.





