Dopo anni di caos Atari sembra voler tornare e ricordare a tutti perché un tempo è stata la compagnia più grande del mondo dei videogiochi.
Se aveste domandato a un videogiocatore qualsiasi degli anni Settanta cosa ne pensasse di Atari, con ogni probabilità vi avrebbe risposto che era uno dei più grandi marchi del mondo del gaming, un’azienda dal potere enorme e che aveva un futuro chiarissimo e luminoso. Un logo che appariva sempre più spesso sui titoli migliori di quei decenni e che sicuramente sarebbe diventato sempre più potente e apprezzato.

Nessuno avrebbe mai potuto indovinare quello che è successo ad Atari, una compagnia che improvvisamente si è ritrovata dalle stelle alle stalle, andando in profonda crisi economica, societaria ed identitaria. Il marchio che vedevamo in Balde Runner dominare la Terra nel futuro previsto da Ridley Scott 1982, che sarebbe il 2019, in realtà nel 2019 che abbiamo vissuto tutti noi appariva spaccata, indebolita e molto lontana dal suo focus principale.
Basti pensare come nel 2020, proprio un anno dopo quella visione sci-fi, invece di volare come enorme ologramma tra gli angoli di una città scura illuminata dal neon delle pubblicità, le tre strisce erano state utilizzate per trovare un accordo commerciale con una holding di investitori arabi per la creazione di casinò online con tanto di criptovaluta creata ad hoc: l’Atari Token. Tempi bui, molto bui.
Il grande ritorno di Atari
Ora le cose stanno man mano migliorando, a piccoli passi. Nel marzo 2021 Atari ha lanciato la VCS, la sua prima nuova console in 28 anni, che però non ha convinto del tutto. Ma almeno si ritornava a parlare di gaming e non era una cosa scontata. Ora il marchio è nelle mani di Wade Rosen, che pare voglia proprio riportare la compagnia quantomeno ad assumere una posizione di primo livello nel retrogaming.

Subito il nuovo CEO ha annunciato che sarebbe stata abbandonata la strategia di rilasciare giochi free-to-play e per dispositivi mobili, ricordando a tutti come “i giochi premium rappresentano meglio il DNA di Atari”. Ricordiamo intanto che Battlefield 6 non avrà una cosa molto importante.
Dopo aver tagliato tutti i legami con il gruppo di casinò arabi online nel 2022, ora la compagnia ha ritrovato un nuovo e vecchio volto. Negli ultimi due anni in Atari sono confluite Digital Eclipse e Nightdive Studios, due dei migliori studi di sviluppo incentrati sul retrogaming. Non resta che aspettare e sperare, la strada è quella giusta almeno, e la dirigenza pure.





