Recensione con voto del porting firmato 11 Bit Studios di Frostpunk 2 su console: ecco come è giocare questo strategico terrificante.
Dopo un anno esatto dal lancio su PC, finalmente Frostpunk 2 fa il suo esordio anche sul mercato delle console con delle versioni appositamente studiate e ottimizzate per chi vuole vivere il gelo nelle ossa che trasmette questo strategico dieselpunk, ma questa volta con un pad PS5 o Xbox Series X|S. Porting riuscito e tutti contenti oppure dobbiamo temere per il futuro di Nuova Londra?
Sequel diretto del primo e amatissimo videogioco, in Frostpunk 2 ci ritroveremo a vivere la Terra, o più precisamente l’Inghilterra, 30 anni dopo la fine del primo titolo. Purtroppo le cose non sono migliorate affatto e anzi il freddo gelido ha completamente attanagliato tutto quello che vediamo, rendendo il pianeta inabitabile e pericoloso. Un enorme blocco di ghiaccio in cui piccoli puntini neri affamati, impauriti e infreddoliti si muovono avanti e indietro per alimentare le poche fiamme rimaste.
Un incubo totale, e come al solito quando la situazione si mette male ecco che servono uomini forti. In qualità di nuovo Steward della città dovrete prendere decisioni durissime, fare il possibile per accontentare quante più fazioni possibili, soddisfare una popolazione impossibile da aiutare in tutto e per tutto, correre contro il tempo e soprattutto evitare di perdere il poter e venire lasciati al gelo a morire.
Sempre più grande, sempre più difficile
Il primo Frostpunk aveva una concezione molto più intima, la gestione riguardava solo un luogo unico con obiettivi ben chiari e un peso importante sugli individui. Tendenzialmente il conflitto era tra sole due forze opposte e salvo qualche spedizione verso l’esterno tutto il focus era incentrato su un’area abbastanza circoscritta.
In Frostpunk 2 le cose sono cambiate e anche nettamente. La scarsezza delle risorse impone a chi comanda di avere un approccio globale, totale e in certi casi anche totalitario. Costruire centri di spedizione ed esplorare la mappa sarà fondamentale per trovare nuove fonti di cibo, nuove fonti di petrolio, miniere di carbone, luoghi da saccheggiare per avere materiali edili e addirittura anche accampamenti con persone da poter invitare a vivere in città.
Le spedizioni diventano sempre più pericolose, le vite perse per aprire la mappa saranno parecchie e i sacrifici da fare non pochi. Ma tutta la nostra sopravvivenza dipende da questo: trovare altri luoghi da sfruttare e da collegare mediante infrastruttura progettata con le nostre mani per alimentare l’hub centrale e sperare di sopravvivere un’altra ondata di gelo tagliente.
Uno alla volta, vi prego uno alla volta!
Rispetto al primo titolo qui ci sono molte più fazioni che si faranno guerra a distanza, e certe volte neanche, per influenzare il più possibile il futuro della città e le decisioni che prenderemo. Appoggiando o condannando un gruppo, rubandogli risorse o accettando le sue richieste, influenzeremo non solo i nostri rapporti ma anche il peso di quella enclave sul potere politico della città.
Spesso per far approvare le leggi che vogliamo applicare dovremo negoziare in privato con i capi di queste fazioni, promettendo loro risorse, investimenti, altre leggi parallele da imporre sulla città ecc. Avere il quartiere residenziale dei Londinesi bene al caldo e costringere i Nomadi a vivere in un quartiere gelido ci farà perdere il loro supporto, ad esempio.
E’ importante mantenere un certo equilibrio e tenere conto del peso politico in termini di numero di abitanti e di numero di membri del Consiglio che vanta ogni fazione: inimicarsi la maggioranza dell’assemblea significa non riuscire a far approvare nessuna altra legge, ordinaria o d’emergenza che sia, oltre che perdere la fiducia. Occhio alla ampolla con il petrolio nero: se sale troppo sarà rivolta.
Compromessi etici e problemi irrisolvibili
Frostpunk 2 ci mette in mano la città, qualche risorsa, un po’ di potere politico, tante richieste da soddisfare e un mondo inabitabile in cui sopravvivere. In certi casi neanche troppe spiegazioni, accompagnandoci per un po’ e poi lasciandoci per mano ad affondare nella neve. Gestire le risorse, raccoglierle, tenere le strutture calde e funzionanti, avere dei turni non massacranti e cercare di far funzionare l’intera macchina produttiva ed economica della città è proprio come camminare sul ghiaccio: basta poco per farsi molto male.
Ecco quindi che bisognerà scendere a patti con la propri coscienza. Più volte avrei voluto creare una comunità comunista in cui tutti hanno secondo necessità e danno secondo capacità, come recitava Marx, ma in men che non si dica mi sono ritrovato ad approvare una legge che metteva in vendita i beni di prima necessità per rimpinguare le casse dello Stato, a favore dei cittadini più ricchi.
Avrei tanto voluto creare un mondo migliore per i bambini che non conoscono affatto quello che c’era prima, ma a causa delle pessime condizioni di vita la criminalità organizzata è salita tantissimo e così anche le baby gang. Come sbarazzarsene? Approvando una legge per inserire immediatamente i bambini sul posto di lavoro. Qualche incidente c’è stato ma che vuoi farci?
Mi sarebbe tanto piaciuto cercare di essere un politico per tutti, ma quando gli anziani si sono offerti di fare una passeggiata della morte nella neve affinché i più giovani potessero mangiare di più in tempo di fame e assicurare il futuro della città non ci ho pensato due volte ad accompagnarli al cancello principale. Questo è Frostpunk 2: quanto scendi in basso per cercare di risalire.
Longevità e controlli su console
Per quanto concerne la longevità dipende molto dalla vostra bravura e dalla conoscenza che avete del prodotto. Avendolo già giocato su PC avevo già un’infarinatura e quindi sapevo grossomodo cosa fare e come farlo. La campagna principale mi è durata circa 18 ore, e non nascondo che un paio di volte ho ricaricato dopo aver preso delle decisioni non proprio lungimiranti a difficoltà media, che è già parecchio difficile.
La modalità Utopia invece rende il gioco infinito: un sandbox con tutte le tecnologie sbloccabili, tutte le fazioni, tutte le risorse e nessuna missione da completare. Siete solo voi, la popolazione infuriata e due pessime scelte da fare per sopravvivere un altro giorno, diramandovi lungo alberi delle abilità che nascondono sotto una direzione artistica sublime dei contenuti agghiaccianti tra lavoro minorile, ghettizzazione dei malati, additivi artificiali per allungare il cibo e istaurazione di una tirannia.
Il problema vero di Frostpunk 2 per console sono i comandi: sembra un altro gioco. Non era facile adattare questo titolo strategico su un pad, non lo è per nessuno, da Age of Empires a Crusader Kings 3. Ma il fatto è che la navigazione dei menu è veramente difficile e poco intuitiva, spesso le interfacce si buggano, non sempre l’indicatore finisce nella sezione giusta dei menu e in alcuni casi ho dovuto chiudere tutto e ricominciare sperando si sbloccasse.
Vedere un’icona a schermo, bella, enorme, brillante e non poterci andare velocemente ma dovendo passare per 2-3 sotto-menu è frustrante. Sarebbe stato bello se avessero inserito la possibilità di attivare in alcuni casi un cursore in stile mouse magari alla pressione di un tasto+analogico, per navigare prima in certe opzioni.
Il gioco è ottimo, i controlli su console un po’ meno. Non resta che fare come i cittadini di Nuova Londra: arrangiarsi per un po’ e sperare che le cose migliorino col tempo, tra patch, aggiornamenti e i DLC già annunciati.
PRO
- Direzione artistica sublime
- Decisioni pesanti e difficili da affrontare
- L’intrigo politico del Consiglio
- La brutalità di un mondo che ti conquista
- Sempre qualcosa di nuovo da vedere
- Modalità Utopia che rende il titolo infinito
CONTRO
- Duro come la storia che racconta
- Controlli su console da rivedere
- Qualche rallentamento qua e là
