Trump ha paura dei videogiochi: nel documento segreto anche Fortnite

L’avreste mai detto che il presidente degli USA avrebbe trovato in Fortnite e altri luoghi per videogiocatori un pericolo contro cui scagliarsi?

L’amministrazione che ora gestisce la vita di tutti i giorni dei cittadini degli Stati Uniti sembra avere una propria idea e anche quella che potremmo definire una propria agenda delle priorità. All’interno di questa agenda, anche se forse non avremmo dovuto saperlo, sono finiti anche i problemi che, a quanto pare, generano i videogiochi.

Trump Fortnite e Kpop Deamonhunters
Trump ha paura dei videogiochi: nel documento segreto anche Fortnite – Videogiochi.com

Ma non i giochi in generale, un discorso che abbiamo già sentito più volte negli anni e non solo dall’amministrazione americana, alcuni giochi in particolare e alcune piattaforme che potrebbero trasformarsi in un crogiuolo di criminalità.

In questa lista si trova, a sorpresa, Fortnite. Ma è in ottima compagnia. Qual è il problema? Perché Trump sembra avere paura di queste piattaforme?

Fortnite e gli altri nel mirino di Trump?

Che negli Stati Uniti in questo ultimo periodo ci sia stata una recrudescenza di violenza scandalosa è un dato di fatto. Non volendo entrare nella questione politica stretta si tratta chiaramente di cose che non dovrebbero succedere in nessun Paese del mondo. Ma che c’entrano gli atti di violenza con i videogiochi come Fortnite?

personaggi di fortnite
Fortnite e gli altri nel mirino di Trump? – videogiochi.com

Che c’entra l’estremismo, cui si fa riferimento in questo documento che in teoria il pubblico vasto non avrebbe dovuto vedere, con piattaforme come Roblox, Twitch, Discord?

Nell’intestazione di quella che è una lista di servizi che i videogiocatori utilizzano a vario titolo con indicate le possibilità con cui si può comunicare, per esempio per chat vocale, video, lista degli amici, si parla del fatto che “alcuni violenti estremisti americani adolescenti probabilmente giocano ai videogiochi online oppure utilizzano le reti e le applicazioni collegate ai videogiochi e potrebbero utilizzare queste app per comunicare con individui che la pensano come loro, organizzando le proprie azioni o spargendo messaggi terroristici“.

E questo verrebbe dal fatto che nel passato c’è stato un report di estremisti che ha utilizzato i videogiochi online per attività terroristiche. I prossimi saranno direttamente Battlefield e CoD?

Nella lista troviamo tutti quelli che sono i servizi più utilizzati da chi gioca con i videogiochi a partire dal Battle.net passando appunto per Fortnite, Roblox, il PSN, Xbox Live, Steam e Twitch.

Che cosa significa però questa lista? Significa molto probabilmente che le autorità potranno iniziare a utilizzare i comportamenti all’interno di queste piattaforme, Fortnite compresa quindi, per portare avanti indagini su soggetti che, al di fuori della piattaforma, già si comportano in un determinato modo considerato sospetto.

Ciò che si teme, però, è che ovviamente nel nome della sicurezza nazionale e nel nome della protezione dei cittadini onesti, si possa arrivare a una vera e propria sorveglianza di quello che facciamo ogni giorno su Fortnite, su Roblox o su Discord.

Pare continuare quindi quella lenta mossa a tenaglia nei confronti della libertà di espressione che c’è online (e di nuovo ribadiamo che la libertà di espressione non dovrebbe ledere mai né i diritti né la dignità di nessuno) rispetto a quello che succede nella vita reale.

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