Dopo aver cancellato un nuovo videogioco di God of War uno degli studi Playstation più importanti lavora a un nuovo progetto.
Si sta per concludere un anno molto particolare per PlayStation che certamente non ha vissuto in acque calme negli ultimi anni dopo la fine della pandemia di COVID-19. Come sappiamo infatti i vertici del colosso del gaming hanno investito la maggior parte del risorse disponibili, sia in termini di denaro che di sviluppatori arruolati, nella creazione di quanti più giochi live service possibili.

L’obiettivo era chiarissimo, abbattere il più possibile i costi e provare ad aumentare le entrate sul breve e lungo periodo confezionando dei titoli non tripla-A dai costi di sviluppo ridotti e dalla resa sicura e sul lungo periodo.
PlayStation ha cercato di creare il proprio Fortinte e in parte ci è riuscita con Helldivers 2, che é addirittura approdato su Xbox dopo il successo su PS5 e PC. Il resto dei progetti però hanno fallito miseramente e ci sono stati tanti giochi cancellati e studi di sviluppo riorganizzati. Tra i caduti anche un nuovo gioco di God of War.
A cosa stanno lavorando dopo il gioco cancellato di God of War
Il titolo a cui parliamo sarebbe dovuto essere un videogioco live service di God of War, pensato quindi per il multiplayer e con ogni probabilità non incentrato prettamente su Kratos e Atreus.
Al timone c’era BluePoint Games, che dopo il remake di Demon’s Souls e dopo aver lavorato come spalla di Santa Monica su God of War Ragnarok, aveva la possibilità di creare qualcosa di nuovo e come studio autonomo. Poi la scure dei progetti eliminati dalla nuova dirigenza. Ora però i lavori continuano su un altro videogioco segreto.

Come riportato da Tech4Gamers, lo studio sta assumendo nuovamente personale e sembra che il suo prossimo progetto sarà incentrato su un genere simile a quello di God of War, ma ovviamente si parla di una nuova IP. Intanto occhio alle sorprese per gli abbonati al Playstation Plus.
A confermarlo è un annuncio per la posizione di Senior Combat Designer, che richiede ai candidati una “solida conoscenza dei sistemi e delle meccaniche di combattimento per esperienze action in terza persona”, oltre ad “almeno cinque anni di esperienza professionale nella progettazione di combattimenti”, suggerendo che il prossimo gioco sarà caratterizzato da questo tipo di gameplay.





