Questo robot ha spaventato tutti quelli che lo hanno incontrato e alla fine i suoi produttori lo hanno fatto a pezzi in diretta.
Il video lo abbiamo visto anche noi e ci ha dato un misto di sensazioni davvero contrastanti. Perché durante una presentazione per un nuovo tipo di robot umanoide i produttori di questo piccolo grande concentrato di scienza e tecnica a un certo punto hanno preso un taglierino e hanno cominciato a fare a pezzi uno strato dopo l’altro di pelle sintetica.

E, non lo nascondiamo, è stato come sentire dentro la testa il rumore delle unghie sulla lavagna. Nonostante si tratti di un oggetto. Ma perché è stato necessario distruggere quest’opera così perfetta? Il motivo è a sua volta estremamente umano. Ecco perché questo robot è stato distrutto davanti a tutti.
Umano troppo umano, e il robot viene smembrato
La presentazione dei nuovi modelli di robot umanoidi di Xpeng probabilmente rimarrà nella storia per essere stato l’evento più riuscito dell’anno. Quantomeno sarà quello dove, per un lungo momento, abbiamo pensato di trovarci di fronte a qualcosa che ci stava prendendo in giro mentre invece era la realtà.

Durante la presentazione del modello IRON, i movimenti del robot sono sembrati davvero troppo fluidi e troppo umani.
Questo ha costretto gli organizzatori a dimostrare in maniera violenta che in realtà non erano tute con dentro degli esseri umani che fingevano di muoversi come dei robot senza faccia ma che effettivamente sotto gli strati di pelle finta e silicone non c’era niente che non fosse gestito da connettori e giunti di metallo.
Un po’ come quando nell’antica Roma per dimostrare che gli schiavi che venivano venduti al mercato erano di buona qualità, erano costretti a far vedere per esempio i denti.
Sui social che una volta era Twitter i commenti sono i più disparati e, se lo chiedete a noi, siamo d’accordo un po’ con tutti. A partire da quelli che chiedono perché dobbiamo avere per forza dei robot che somigliano a esseri umani se poi occorre dimostrare davanti a tutti che sono ancora dei robot.
C’è poi chi invece sottolinea che l’idea che si potesse trattare di una persona in una tuta avrebbe colpito solo chi non è abituato a osservare da vicino i movimenti dei robot umanoidi. Se volete qualcosa di meno inquietante c’è NEO.
E in effetti, alla terza visione dello stesso video, anche noi abbiamo cominciato a notare che più che movimenti fluidi di un essere umano c’erano delle micro pause che, chiaramente, un essere umano che cammina non ha bisogno di eseguire.
Ma la necessità di tagliare il polpaccio e mostrare a tutti che sotto la tuta bianca non c’era un essere umano è stato un momento affascinante e insieme sinistro.
Eppure nonostante questa dimostrazione qualcuno tra i commenti è ancora convinto che semplicemente si tratti di una persona con una tuta. Semplicemente è una persona a cui manca parte di un arto sostituito da un modello prostetico.





