ChatGPT mette nel mirino Whatsapp con una funzione che potrebbe essere la vera rivoluzione per il chatbot… o una trappola ben arredata.
Sembra strano dover parlare e mettere nella stessa frase ChatGPT e Whatsapp. Anche perché queste due realtà sembrano essere lontanissime. Eppure c’è una novità all’interno del chatbot di OpenAI che sembra fatta appositamente per creare un rivale rispetto all’app di messaggistica del telefonino verde.

Il post sul blog ufficiale di OpenAI la mostra come una funzione in fase di test al momento e a partire da alcune zone specifiche del pianeta. Ma è chiaro che lo scopo, come con qualunque altro aggiornamento, è quello di arrivare a tutti gli utenti e soprattutto di fare in modo che questa novità attiri maggiormente gli utenti. Che cosa puoi quindi fare adesso con ChatGPT tra le tante cose che puoi già fare dentro Whatsapp? La risposta potrebbe sorprenderti.
ChatGPT e Whatsapp ora hanno una cosa in comune
Il chatbot che viene chiamato in causa anche quando si parla in generale di Intelligenza Artificiale si prepara a dare battaglia direttamente a Whatsapp. OpenAI, quindi, sfida anche Meta con una funzione che in pratica è il contrario di quello che è stato fatto di recente proprio all’interno dell’app di messaggistica del telefonino verde.

Se infatti Meta ha deciso di introdurre dentro Whatsapp e dentro gli altri sistemi di comunicazione l’Intelligenza Artificiale (Meta AI), adesso ChatGPT consente le chiacchiere con altre persone. In pratica sono stati creati dei nuovi gruppi in cui uno degli utenti è l’Intelligenza Artificiale.
Sul blog ufficiale la dimostrazione di quello che dovrebbe fare ChatGPT in queste chiacchiere di gruppo è dare consigli per esempio riguardo cose su cui non si riesce a mettersi d’accordo: temi per feste, creare foto in cui i partecipanti alla chat vengono trasformati, ricevere consigli su dove andare a mangiare. Il tutto con, sempre a giudicare dalla demo, un modo colloquiale e divertente di chiacchierare.
È chiaro però che questa funzione di gruppo ha anche lo scopo di aumentare il numero degli utenti che vengono infilati nel grande frullatore dell’Intelligenza Artificiale generativa. Andando magari a pescare tra quelli che invece non vorrebbero avere nulla a che fare con ChatGPT e affini.
Si tratta dunque di una duplice manovra per cui gli utenti diventano, come nelle migliori strategie di marketing, destinatari dell’operazione di marketing e suoi fan e promotori.
Online, infatti, continua ad esserci enorme polemica, e a nostro avviso del tutto giustificata, riguardo l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale lì dove non dovrebbero esserci. Facciamoci una risata con questo gioco.
Trasformare ChatGPT nell’allegro compagnone cui si può chiedere se ci sono buoni ristoranti in zona perché nessuno ha più voglia di fare la ricerca tradizionale sembra essere la nuova strategia per farci abituare all’idea che a queste Intelligenze Artificiali non possiamo sfuggire.
Per non parlare del fatto che le interazioni in questo modo diventano più naturali e che quindi l’Intelligenza Artificiale continua ad essere alimentata per diventare sempre più (sinistramente) indistinguibile da noi.





