Dopo quasi cinquant’anni è arrivato il momento di dire addio. La TV di certo non sarà più la stessa ma il cambiamento deciso dall’altro ha una sua motivazione.
La televisione è cambiata moltissimo in un tempo che, se lo si va a calcolare, è in realtà molto limitato. Adesso, nonostante sembri essere passata un’era geologica, sono solo pochi anni che stiamo assistendo al passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione del DVB-T2.
Cambiamenti di questo tipo sono frutto soprattutto dei miglioramenti tecnologici che arrivano e che modificano anche il modo in cui gli utenti ogni giorno si interfacciano con la TV. Una TV che, per esempio, è sempre più ricca di contenuti che si fruiscono in modo diverso dal solito.
Attraverso la rete ci sono tante cose in più da vedere e tante cose in più da scoprire. Proprio il nuovo che arriva si sta portando via invece un pezzo di storia.
Non c’è più in TV dopo 42 anni, è colpa di internet?
Ciò che si fa ogni giorno con la TV è ormai molto diverso da quello che facevano le generazioni precedenti. E non solo perché adesso le TV sono a colori, con una definizione e un livello di dettaglio altissimo. È una questione di contenuti e di fruizione di contenuti. Tra gli elementi storici della TV c’è per esempio quello che noi chiamiamo Televideo e che è presente non solo nel nostro Paese ma in molte parti del pianeta. Eppure c’è un altro Paese in cui il Televideo è stato ufficialmente spento: la Norvegia.
Dopo quasi 50 anni la Norwegian Broadcasting Corporation, che è l’equivalente norvegese della RAI, ha annunciato di chiudere il Teletext. Tutto ormai, questa la motivazione, passa per la rete e soprattutto nel corso degli ultimi anni si sono verificati tanti problemi e tanti errori, e quindi è arrivata la decisione da parte dell’emittente di chiudere tutto.
Nel nostro Paese il Televideo ancora resiste e anzi si è ampliato arrivando anche in rete. Anziché, quindi, lasciarsi sostituire, da noi il Televideo si è raddoppiato per arrivare anche lì dove tanti cittadini ora cercano le informazioni.
La decisione della Norvegia è una decisione che quindi non è universalmente condivisa. E del resto basti guardare alla demografia europea e italiana: la quantità di utenti che appartengono a quella che un tempo si chiamava “terza età” è enorme e moltissimi sono quelli che sono ancora legati alla tradizione del guardare non il telegiornale la mattina per avere le notizie ma direttamente il Televideo. Neanche Discover di Google con la sua continua valanga di notizie sembra poter scalfire l’amore che tanti hanno per il vecchio e caro Televideo. Anche su TV ultramoderne.
Nonostante i passi da gigante della tecnologia, con la TV che si è trasformata in un’esperienza ricca e personalizzabile, il fascino della tradizione del Televideo continua a resistere, dimostrando un legame profondo con le abitudini radicate. Questo affiancamento tra innovazione e consuetudine rende la televisione un mezzo in continua evoluzione, ma capace di mantenere salde le sue radici più amate.