Adr1ft – hands on

Ma facciamo un piccolo passo indietro: Adam Orth è un onesto dipendente di Microsoft, un Creative Director precisamente. Xbox One doveva ancora essere annunciata, ma si vociferava già da tempo che avrebbe avuto la necessità di essere costantemente online per poter funzionare, cosa che ha scatenato le ire di tutti i giocatori, increduli per questi “sistemi di controllo” che neanche il nostro amico George Orwell in 1984 avrebbe potuto concepire.
È proprio in questo frangente che il buon Adam entra in gioco, esponendo cosa pensava al riguardo su Twitter con un molto democratico “deal with it”, ovvero “fatevelo andare bene”, per i non avvezzi alla lingua di Albione: inutile dire che la reazione degli utenti non è stata delle migliori, bersagliando Orth con insulti e minacce di ogni tipo, esternazioni queste che nemmeno Microsoft ha accolto di buon grado, licenziandolo in tronco.
ADR1FT Screenshot 06

L’obiettivo del titolo è di far immergere completamente il giocatore nell’atmosfera spaziale, puntando a farlo sentire perso in un mondo virtuale.

L’idea di Adr1ft viene concepita contesualmente al dramma umano vissuto da Adam Orth, licenziato da un ottimo posto di lavoro e di punto in bianco trovatosi costretto a inventarsi qualcosa per poter andare avanti, e Adr1ft ne rappresenta l’essenza: un progetto che nasce come viaggio introspettivo del suo creatore verso la ricerca del perdono, una redenzione verso la gaming industry che tanto l’ha denigrato per quel singolo e galeotto tweet, che gli è costato più di quanto avrebbe mai potuto pensare.

Gli interni della navicella e la vegetazione fluttuante sono realistici e hanno una loro fisica ben riprodotta

Il nostro Adam ha messo in piedi in poco tempo un nuovo studio dove poter sviluppare Adr1ft, chiamato Three One Zero e formato da figure che hanno lavorato a progetti importanti nel campo; il concept del gioco è molto semplice: ci troviamo nei panni di un astronauta che rinviene all’interno della sua navicella completamente distrutta, vedendosi fluttuare a gravità zero e con segnali di emergenza più che inquietanti nelle orecchie. Possiamo già notare che l’accostamento con l’ex Creative Director ci sta tutto, entrambi si sono trovati da un momento all’altro in una situazione critica e devono combattere per poterne uscire vivi. La build che abbiamo provato negli studi di Halifax era ancora piuttosto indietro, trattandosi praticamente di una tech demo, ma già compatibile con Oculus, una feature quasi fondamentale per poter godere appieno di questa First Person Experience, come Adam ama chiamarla.
ADR1FT Screenshot 05
Avete letto bene, “Experience”: in Adr1ft non si spara, bensì si vivranno le esperienze del protagonista in prima persona, catapultato in uno scenario drammatico da un momento all’altro, perché l’obiettivo del titolo è di far immergere completamente il giocatore nell’atmosfera spaziale, puntando a farlo sentire perso in un mondo virtuale, anche e soprattutto grazie alla tecnologia di Oculus Rift, comunque non obbligatoria per poter fruire del gioco. Come dicevamo poco fa la demo non prevedeva azioni di gameplay, tutto quel che abbiamo potuto provare è stato girovagare a gravità zero in un’area circoscritta vicino ai resti dell’astronave, ma già in questo modo è facile sentirsi totalmente immersi nei panni del protagonista, così solo e senza la certezza di poter uscire tutto intero da questa situazione disperata, sensazioni di disagio che si sentono direttamente sulla propria pelle… tanto che a un certo punto mi è venuta la nausea con tutto quel fluttuare, ma d’altronde da piccolo il mio sogno non era fare l’astronauta come molti miei compagni.

Il nostro Adam ha messo in piedi in poco tempo un nuovo studio dove poter sviluppare Adr1ft, chiamato Three One Zero e formato da figure che hanno lavorato a progetti importanti nel campo.

Il tutto è reso possibile anche grazie al comparto tecnico di ottima fattura: pur essendo ancora allo stadio iniziale nella demo che abbiamo visto, gli interni della navicella e la vegetazione fluttuante sono molto realistici e hanno una loro fisica ben riprodotta, così come gli oggetti in cui incappiamo nel nostro galleggiare da una parte all’altra dell’area.
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Adr1ft non è ovviamente un simulatore di astronauta in situazione critica, godrà di una componente narrativa molto importante stando alle parole di Orth. Per il momento non sappiamo dirvi di più, ma tra qualche settimana avremo modo di vedere una demo in uno stato avanzato dell’opera, molto più simile alla versione finale, con gameplay e trama ben scanditi, e non mancheremo ovviamente di farvi sapere come procede questo promettente progetto in uscita quest’estate su PS4, Xbox One e PC.

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