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Fuorigioco

Macchine confiscate e arresti: sono i “cheat” di videogiochi nel bersaglio

La polizia cinese ha completato una retata ai danni di una società che vendeva cheat e scorciatoie per ogni tipo di gioco possibile, che si trattasse sotto forma di mod o pacchetti di goodies in game a prezzo inferiore e sono stati effettuati 10 arresti.

Fonte: “Wibo”

Con il crescente numero di games as service, giochi multiplayer e titoli pay to win, cresce anche il bisogno di alcuni utenti di una scorciatoie. Se si può alzare il proprio K/D/A o molto semplicemente ottenere oggetti ad un prezzo lievemente inferiore, alcuni utenti decidono di rivolgersi a servizi di questo tipo che erogano valuta in game e oggetti a prezzi minori rispetto ai proprietari.

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Arresti sui cheat: il caso

Sono stati arrestati i dipendenti di un’agenzia di truffe: vendevano pacchetti illegalmente sotto abbonamento mensile. Questo non è esattamente il cheat di cui si parla, però. Fonte: “mentalfloss”

La polizia di Kunshan, per questo motivo, ha condotto delle indagini con la collaborazione di Tencent (un grosso player internazionale, che possiede la maggioranza di Riot Games e di Epic Games Store) e ha identificato forse una delle più grandi società illecite che si preoccupavano di elargire mod e oggetti virtuali di vari videogiochi (da Call of Duty a Overwatch) in pacchetti da 10$ o tramite sottoscrizioni mensili di ben 200$.

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Sono stati arrestati, dunque, 10 dipendenti dell’azienda in questione, chiamata Chicken Drumstick, che possedeva, a conti fatti, un giro d’affari incredibilmente remunerativo, dato che la stessa era un’azienda dal ricavato di oltre 76 milioni di dollari.

La polizia, oltre agli arresti, ha confiscato una serie di beni di lusso appartenenti ai dipendenti per un valore totale di 46 milioni di dollari, tra cui figurano le svariate auto di lusso che potete vedere illustrate nelle foto di cui sopra. Si tratta, a conti fatti, di un sito che riusciva a vendere pacchetti e abbonamenti totalmente illeciti, senza l’autorizzazione delle aziende proprietarie, in centinaia di paesi, in quella che probabilmente è una delle truffe più grandi mai realizzate all’interno del panorama dei videogiochi.

Si spera, in questo caso, di non trovarsi davanti al taglio di una sola testa dell’idra di Lerna, dato che, spesso, retate e arresti di questo genere scoperchiano veri e propri vasi di Pandora.

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Stefano Sacchi

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