Quando si compra su Steam è fondamentale fare attenzione a questa dicitura: potrebbe fare la differenza tra comprare o meno un videogioco.
Il mondo del gaming si sta facendo sempre più stratificato e complesso, con tantissimi appassionati che ogni giorno possono vedere tutte le novità messe sul mercato e che si fanno la guerra per cercare di ottenere due delle valute più ambite e critiche nel mondo del gaming: l’attenzione globale e ovviamente le vendite. In tal senso, con l’abbondanza che abbiamo sul mercato, è fondamentale avere tutto in ordine per sperare di riuscire a fare colpo.
In un momento storico complesso come quello che stiamo vivendo, fatto di mutamenti repentini, continui cambi di marcia e rivoluzioni tecnologiche che rischiano di spazzare via tutto quello che abbiamo dato per scontato negli ultimi decenni, ecco che anche il mercato del gaming è investito da quella che è una delle novità più importanti di sempre: l’utilizzo dell’IA.
Per qualcuno il suo utilizzo è assolutamente normale, per altri si tratta di una colpa gravissima. C’è chi vede come lodevole l’uso assai marginale fatto di questa tecnologia solo per aspetti secondari, come successo in Arc Riders con le voci, per altri invece è condannabile e basta il suo utilizzo. Ebbene in tal senso c’è una guida presente su Steam che vi può aiutare.
Negli ultimi mesi per la diffusione sempre più capillare dell’IA nello sviluppo dei videogiochi, sia quelli più piccoli e indipendenti che i grandi tripla-A che dominano il mercato, ecco che Steam ha aggiunto una voce ulteriore in fondo alle pagine di ogni titolo, che segnala proprio la presenza (e in che grado) o meno di contenuti generati dall’IA nel gioco in questione. Scatenando parecchia divisione tra giocatori, sviluppatori ed esperti del settore.
Matt Workman, cineasta e specialista di motion capture, ha scritto su X su ad esempio che “Steam e tutti gli store digitali devono eliminare l’etichetta ‘Realizzato con IA’”, perché ritiene che stia diventando priva di significato data la diffusione di questa soluzione.
Ayi Sánchez, un artista che ha contribuito a Counter-Strike lavorando in Valve, invece, non è d’accordo. “È come dire che i prodotti alimentari non dovrebbero riportare l’elenco degli ingredienti. I consumatori dovrebbero avere le informazioni necessarie per decidere se acquistare o meno un prodotto in base al suo contenuto”, ha scritto. “Gli unici che temono questa etichetta sono quelli che sanno che il loro prodotto è di scarsa qualità”. Occhio intanto al nuovo progetto di Assassin’s Creed.
Sicuramente possiamo dire che l’etichetta “Fatto con IA” di Steam non sia proprio efficace, precisa o ben comprensibile, ma riteniamo che sia la giusta direzione per permettere agli utenti di fare un acquisto coscienzioso e comprendere come stiano spendendo i propri soldi.