Bloodborne – la recensione

La città di Yarnham è maledetta. La gente impazzita si aggira per le strade assetata di sangue. Bestie feroci e mostri deformi appostati nelle vie e sui tetti aspettano con pazienza le loro prede. Non c’è più un briciolo di umanità. È la notte della caccia. E voi siete un cacciatore. Una sorta di Van Helsing, il cui compito è di purgare Yarnham.
Vi siete sottoposti a una pericolosa trasfusione, riprendendo i sensi in una clinica abbandonata. Intorno solitudine e morte. Poi un suono, ma non è familiare e non è amico. È di una belva affamata. E voi sarete il suo prossimo pasto. Morirete così la prima volta in Bloodborne. Risvegliandovi in un luogo chiamato il “Sogno del cacciatore”. Qui incontrerete un vecchio su una sedia a rotelle e un’automa, che più avanti prenderà vita. Da qui soprattutto avrà inizio la vostra avventura. Che cosa ci fate a Yarnham? Come ci siete arrivati? Come mai i suoi abitanti vi chiamano “lo straniero”? Che cos’è la notte della caccia? Perché la gente è impazzita? E da dove provengono le bestie mostruose che abitano la città? Lo scoprirete solo andando a fondo in questo nuovo incubo creato da From Software in collaborazione con Japan Studio, in esclusiva per Playstation 4.
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All’inizio del gioco potrete creare il vostro personaggio, personalizzarlo a livello estetico e scegliere gli attribuiti di partenza. Fin qui nulla di nuovo. Ma una volta entrati in gioco, se arrivate dalla serie Souls… beh preparatevi a un bel reset! Bloodborne ribalta completamente le strategie di gameplay a cui eravate abituati. I Souls premiavano la prudenza: attendi, para il colpo, trova il varco e attacca il nemico. Bloodborne invece è feroce e frenetico: tutto si basa sulla velocità e sui riflessi! Attacchi fulminei, schivate veloci, armi che si trasformano permettendo di inanellare combo spettacolari. Almeno fino a che non si esaurisce la stamina… Gli scontri con i boss si trasformano in una danza e, quando arriverete a padroneggiare il sistema di combattimento, vi sembrerà di avere per le mani un action hack&slash alla Ninja Gaiden, invece del “solito” action RPG. Bloodborne incentiva uno stile di gioco aggressivo. E la prova è il cosiddetto “Regain System”: dopo aver subito del danno, la vostra barra della vita non scenderà istantaneamente, ma solo dopo alcuni secondi. In quel lasso di tempo, contrattaccando con successo potrete recuperare una quantità di vita pari al danno inflitto al nemico. Insomma, essere attendisti in Bloodborne non paga! Lo ripetiamo: dimenticate tutto ciò che avete imparato con Dark Souls…
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Bloodborne ribalta completamente le strategie di gameplay a cui eravate abituati con la saga di Dark Souls.

A disposizione avrete un’arma primaria, trasformabile alla pressione di un tasto, per attacchi corpo a corpo e ad area. Poi una pistola o un fucile come arma secondaria, che usata al momento opportuno interromperà gli attacchi nemici, stordendoli permettendo di mettere a segno una specie di “fatality”. Fondamentale per aver ragione dei nemici più feroci. Le munizioni potranno essere recuperate dai nemici, acquistate oppure rigenerate al prezzo di un po’ di sangue…. Il vostro!
Tempismo e riflessi saranno cruciali, anche perché i nemici ora sono più numerosi che in passato e spesso attaccheranno in gruppo. In questo caso tornerà utile attirarli a sé con qualche espediente, magari lanciando una pietra. Una meccanica che ricorda i pull degli MMO.
La storia principale di Bloodborne si sviluppa nella città di Yarnham, esplorabile senza soluzione di continuità e senza caricamenti. Problema, quest’ultimo, che invece dovrete subire ad ogni morte e ad ogni passaggio da Yarnham al sogno del cacciatore e viceversa. Parliamo di più di dieci secondi di schermata d’attesa. Considerato che nel gioco morirete spesso, anzi spessissimo, questa cosa vi darà parecchio noia. La speranza è che From Software intervenga presto con una patch…

I lunghi tempi di caricamento dopo ogni morte possono infastidire anche i giocatori più pazienti.

Per il resto, dal punto di vista tecnico, Bloodborne non presta fianco a critiche. La quantità di dettaglio, le texture ad alta risoluzione, l’illuminazione e gli effetti particellari fanno la differenza. Come risultati gli scenari sono meravigliosi pur nel loro esser corrotti e decadenti. La città di Yarnham è un incubo vittoriano che prende forma e sostanza. I nemici sono spaventosi e deformi, ma animati con una tale cura che perfino la grazia perversa delle loro movenze vi lascerà a bocca aperta. La direzione artistica raggiunge livelli stratosferici e il frame rate solo a tratti mostra alcune incertezze, comunque mai fastidiose o in grado di pregiudicare la giocabilità.
L’audio surround, per chi ha un impianto adeguato, è coinvolgente e immersivo. E il gioco è interamente doppiato in italiano. Un doppiaggio di qualità, che contribuisce a comporre un’esperienza ludica di altissimo livello.
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Del resto i contenuti presenti in Bloodborne vi terranno impegnati per decine di ore, tra scenari da incubo, personaggi affascinanti e spaventosi e nemici ancor più spaventosi, da cui dovrete imparare come difendervi. La trama principale non è tutto ciò che questo gioco ha da offrire. Ci sono anche i “dungeon del calice” e il multiplayer. I dungeon del calice sono dei dungeon generati proceduralmente, quindi ogni volta diversi. Potrete condividerli con i vostri amici e offriranno sfide sempre nuove, un po’ come i dungeon di Diablo 3. Poi c’è il multiplayer asincrono: potrete lasciare messaggi di avvertimento agli altri giocatori e riceverli a vostra volta, suggerimenti magari vitali per evitare un pericolo. Non è detto, però, che a lasciarli sia stato un utente ben intenzionato…. Potrebbero anche rivelarsi una trappola! Quindi c’è il PVP che vi permetterà di invadere i mondi di altri giocatori, combattendo contro di loro. E infine il multi cooperativo che vi permetterà di chiedere aiuto ad altri giocatori per superare scontri particolarmente difficili. Potrete anche formare un gruppo con degli amici, impostando una password comune di accesso alla partita. Il massimo numero di giocatori in modalità coop è 3.

Bloodborne offre una modalità multigiocatore sia asincrona che cooperativa.

Con Bloodborne From Software ha rimesso in discussione tante cose, rimanendo però fedele agli elementi cardine dei Souls. Le morti non sono mai fini a sé stesse, ma un’occasione per imparare. Bloodborne non punisce: insegna. E nel farlo è pure più delicato dei suoi predecessori. La curva di apprendimento si è fatta meno ripida: all’inizio riuscirete a progredire bene nel gioco, almeno fino a quando non incontrerete i primi cacciatori… Imparerete a vostre spese che i nemici più grandi non sono necessariamente i più pericolosi e riuscirete ad avere ragione del primo boss senza troppi problemi. Uccidendo i nemici raccoglierete gli Echi del Sangue, che potrete utilizzare per salire di livello o per acquistare nuovo equipaggiamento, armi e oggetti, un po’ come succedeva con le anime dei Dark Souls. Occhio a portarne con voi troppi però, senza utilizzarli, perché morendo li perderete tutti. Non subito almeno: avrete una chance di recuperarli tornando al punto di morte. Se, però, morirete di nuovo lungo il tragitto andranno perduti per sempre. A volte i vostri echi verranno assorbiti da un nemico vicino, obbligandovi a sconfiggerlo per recuperarli. Lo riconoscerete dagli occhi fiammeggianti!
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Imparerete a vostre spese che i nemici più grandi non sono necessariamente i più pericolosi.

In Bloodborne potrete curarvi più spesso che nei Souls, usando le fiale del sangue, corrispettivi delle vecchie fiaschette Estus. Anche i checkpoint sono ben distanziati tra loro. I focolari sono stati sostituiti dalle lanterne, ma la funzione è pressappoco la stessa. Utilizzandoli tornerete al Sogno del cacciatore e potrete spendere gli echi del sangue fin lì accumulati oppure potenziare le armi usando materiali di upgrade come i frammenti di pietra del sangue. Mentre i punti Intuizioni corrispondono a quella che nei Souls era l’Umanità. Accumulandoli potrete scatenare eventi particolari nel gioco, far comparire nuovi nemici oppure potrete usarli per acquistare oggetti speciali, per chiedere aiuto ad altri giocatori o per invadere i loro mondi di gioco.
I controlli finalmente rispondono in modo preciso agli input e quindi non avrete più la sensazione che siano stati loro a tradirvi e che il personaggio nel gioco non abbia fatto quello che avreste voluto. Sentirete sempre di avere il controllo. E quando sbaglierete sarà per colpa vostra…
Questo non significa che Bloodborne sia facile o sia stato semplificato, anzi… Apprese le basi sarà una lunga salita, un paradosso per descrivere la vostra discesa all’inferno. Ma ve la godrete. Oh sì, ve la godrete fino all’ultima goccia di sangue che verserete. E non sarà sangue versato invano…. Il viaggio è lungo e vale fino in fondo il prezzo del biglietto. E come per tutti i Souls vi resterà pure la voglia di farvi un altro giro!

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