Un retroscena che riguarda lo sviluppo di Call of Duty è finito online e ora c’è una clamorosa spiegazione riguardo a delle scelte fatte nel corso degli anni.
Il brand di Call of Duty si trova certamente in un momento molto particolare della sua storia come mai prima d’ora. Dopo anni di dominio assoluto, soprattutto dopo che la competizione di Battlefield è scomparsa completamente dopo il fallimento di 2042, ecco che ora le cose stanno cambiando. In tanti sembrano star soffrendo leggermente la ripetitività di questa enorme IP che pare proprio non riuscire a reinventarsi nel modo giusto.

Non solo, ora che Battlefield 6 si è presentato alla grande dopo due settimane di open beta sembra aver addirittura convertito tantissimi appassionati di COD al nuovo capitolo del prodotto EA-Dice, ecco che le cose si stanno mettendo male. Il trailer di annuncio del nuovo Call of Duty Black Ops 7 non ha proprio convinto, i non mi piace hanno superato di parecchio i mi piace e in tanti sotto hanno commentato affermando che quel trailer li aveva convinti a bassare a Battlefield.
Con un comunicato ufficiale in cui gli sviluppatori hanno anche annunciato dei cambiamenti dopo che hanno visto come tantissimi giocatori avevano denunciato online la totale distruzione dell’identità che aveva reso questa IP gigantesca, tra skin e battle pass. Ora ci sono però degli aggiornamenti interessanti con un retroscena molto particolare che riguarda delle decisioni importanti.
La telefonata che ha cambiato la storia di Call of Duty
Nelle ultime ore stanno facendo discutere e anche parecchio le dichiarazioni di quella che è stata una figura apicale per COD e anche per parecchio, una persona che ha preso decisioni importanti che hanno modificato il corso di questo brand.

Stiamo parlando dell’ex direttore di Call of Duty, Glen Schofield, che ha diretto la creazione di Call of Duty: Modern Warfare 3 uscito nel 2011, Advanced Warfare uscito nel 2014 e poi WWII lanciato nel 2017.
Parlando con PC Gamer, Schofield ha ricordato una telefonata che ha cambiato la storia del gioco. “Stavo facendo 30 giorni di promozione per Modern Warfare 3”, ha detto. “Sono in giro per il mondo e l’ultima tappa è nel Regno Unito”. Comprensibilmente si rilassa ed è convinto di avere il peggio alle spalle.
A quel punto riceve una telefonata in cui gli comunicano che è necessario che il giorno dopo si rechi in Russia per fare delle apparizioni e pubblicizzare il titolo anche là. “Ho risposto: ‘Sapete chi sono i nemici in Modern Warfare 3?’“, riferendosi al fatto che i cattivi in quel gioco erano rappresentati dalla Russia.
“‘Non preoccuparti, ti daremo una guardia del corpo’”, gli hanno promesso ma senza farlo sentire davvero al sicuro. Ecco quindi il cambiamento si Glen Schofield “Mi sono detto ‘Ok, sapete una cosa? Il mio prossimo gioco non avrà un Paese come nemico’. Perché voglio andare in quei Paesi e stare al sicuro”. Qui intanto una grande notizia per i fan di Battlefield 6.
Per alcuni cominciare a usare compagnie militari private e gruppi che non erano appoggiati da intere nazioni nei giochi con un setting moderno (ovviamente per quelli sulla Seconda Guerra Mondiale il discorso è diverso) è stato l’inizio del declino per il realismo di questa saga.





