Captain Toad: Treasure Tracker – la recensione

Captain Toad: Treasure Tracker è, essenzialmente, un unico grande “what if”. Ossia, cosa succederebbe se all’equazione geniale di Mario togliessimo una costante fondamentale come il salto? Questa è la domanda che si è fatta Nintendo EAD Tokyo, e il risultato è un piccolo gioiellino di game design, che è graziato dalla stessa integrità stilistica da cui sono caratterizzati tutti i migliori titoli della compagnia. Come in un esperimento scientifico, limitando la mobilità del personaggio il tradizionale gameplay di Mario ne fuoriesce del tutto fresco e rinnovato. “Less is more”, direbbero i nostri amici anglosassoni.
Il fatto che Toad si muova lentamente dona un ritmo completamente nuovo all’esplorazione del mondo 3D, che rivisita la formula concepita nel 1996 da Shigeru Miyamoto. La premessa di base ha per protagonisti i tenerissimi Captain Toad e Toadette, che si vedono rubato un tesoro da un gigantesco uccellaccio; da lì partirà una caccia ai collezionabili attraverso 70 livelli.
captain toad treasure tracker

Se dovessimo definire con una sola parola il gioco, diremmo “delizioso”.

Ogni livello è un micromondo elaborato attorno a un cubo, che può essere ruotato orientando il GamePad; in questo modo avrete accesso a tutte le diverse sfaccettature del mondo, e potrete quindi elaborare un piano d’attacco. Il gioco è un interessante ibrido tra un puzzle e un platform, dal momento che vi sarà richiesto di ragionare su qual è il percorso migliore per raccogliere il numero più alto di collezionabili e per giungere all’agognata stella, che determina la vittoria in un livello. Il level design si rinnova con nuovi espedienti man mano che progredirete, e ancora una volta troviamo in un titolo EAD una capacità di tirare fuori dal cilindro invenzioni sempre sorprendenti, che altri studi userebbero per creare da ciascuna un gioco a se stante.
captain toad treasure tracker 6
Uno dei piaceri più invitanti che si ricavano dal gioco è proprio questo senso di continua scoperta, accompagnato da quel classico “momento Eureka” che si attiverà nella vostra testa una volta che tutti i pezzi dell’enigma saranno incastrati al loro posto. Il livello degli enigmi rispetta in pieno il mantra Nintendo, ossia “facili da imparare, difficili da padroneggiare”. Questo vuol dire che sarete accompagnati passo passo nella risoluzione dei livelli, mettendovi nella condizione di affrontare sfide più difficili progredendo nel gioco. Non si tratta mai di rompicapo eccessivamente difficili, ma sono abbastanza complessi da tenervi interessati fino alla fine dell’avventura. Se soffrite un po’ di sindrome ossessivo-compulsiva, nonché di manie da “completasti”, seppur nella sua brevità Captain Toad: Treasure Tracker è quello che fa al caso vostro. Oltre alla stella infatti dovrete anche trovare tre gemme, e degli oggetti bonus specifici per ogni livello.

Il gioco è un interessante ibrido tra un puzzle e un platform, dal momento che vi sarà richiesto di ragionare su qual è il percorso migliore per raccogliere il numero più alto di collezionabili e per giungere all’agognata stella.

Non si tratta di un piacere fine a se stesso, dal momento che più gemme raccoglierete più saranno i segreti che sbloccherete una volta finito il gioco.
I livelli sono chiaramente disseminati di trappole, e di tutte quelle invenzioni che hanno fatto la fortuna dei platform di Mario regolari.; per esempio, ritornano le piattaforme a tempo, che appaiono e scompaiono secondo un determinato ritmo, particolarmente ostiche proprio perché Toad non può saltare. Per lo stesso motivo, dunque, non può neanche sconfiggere i nemici, che dovranno essere storditi usando delle verdure raccolte dal terreno, come faceva Peach. È cruciale nella prosecuzione gestire le orde di nemici, osservarne gli schemi dei movimenti e le tempistiche, in modo da poterli eludere.
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I livelli sono chiaramente disseminati di trappole, e di tutte quelle invenzioni che hanno fatto la fortuna dei platform di Mario regolari.

Nintendo è riuscita, come suo solito, a realizzare una caratterizzazione magistrale e magnetica, e tutto questo, sorprendentemente, senza l’ausilio di chissà quali cutscene o dialoghi. Toad e Toadette sono infatti un duo di protagonisti a cui è praticamente impossibile non affezionarsi, e dire che sono solo dei funghi che parlano a versi! Ma vederli mentre si impauriscono per colpa di un Boo, o leggere le storie illustrate con cui sarete ricompensati per finire i livelli, sono la manifestazione concreta della capacità di Nintendo di creare icone. Anche soltanto vederli mentre si muovono goffamente attraverso il livello è un piccolo spettacolino messo in piedi per i veri Nintendo-fan. La stessa cura certosina è stata riposta anche nell’estetica dei livelli, coloratissimi e dotati di quello stile solido che distingue le produzioni su Wii U. Ancora una volta, la casa di Kyoto dimostra di non avere bisogno della next-gen per creare mondi dal look artistico in grado di rivaleggiare con produzioni ben più costose. Se dovessimo definire con una sola parola il gioco, diremmo “delizioso”.
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Tutto perfetto, dunque? Più o meno. Siamo di fronte a un titolo indubbiamente low budget nella sua natura, come dimostra innanzitutto la sua brevità: si parla di sei ore per finire tutto il gioco, e poco più se investite del tempo per trovarne tutti i segreti. Nonostante il prezzo ridotto, si tratta davvero di un’offerta davvero troppo esigua.
Al di là di questo problema, che non mina più di tanto l’esperienza di gioco, Captain Toad: Treasure Tracker è indubbiamente un gioco che tiene alto l’onore di Nintendo e dimostra che la compagnia è ancora in grado di sperimentare.

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