Cloud Chamber – la recensione

È sempre bello lasciarsi coinvolgere da una storia: l’iniziare un libro, un film o, perché no, anche un videogioco, è infatti un gesto che viene spesso compiuto con la speranza di poter sperimentare quella magia capace di far evadere lo spettatore anche per un solo istante dalla quotidianità del mondo reale. Quel che è bello, però, non è soltanto vivere le storie, ma anche condividerle, commentarle e ragionarci sopra, magari proprio insieme ad altre persone appassionate quanto lo siamo noi.
Cloud Chamber nasce proprio con quest’intento, quello di offrire un’esperienza in grado di radicarsi nella testa del giocatore per poi non mollarla più, fino a quando non sarà riuscito a entrare a conoscenza di ogni singolo risvolto della trama. Nel corso dell’avventura, infatti, saranno molte le domande a cui dovrete cercare di fornire una risposta plausibile, così come saranno molti i misteri su cui dovrete far luce grazie anche all’aiuto di altri utenti. Difatti, Cloud Chamber è un’esperienza concepita per essere totalmente vissuta online in compagnia di altri giocatori, con cui poter interagire attraverso un sistema di pubblicazione dei commenti integrato, al fine di riflettere sugli inspiegabili eventi che attanagliano le vite dei personaggi del gioco.
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Il titolo utilizza elementi 2D e 3D ben poco complessi, caratteristica che permette di fruire il gioco anche su macchine parecchio datate.

Di conseguenza, vi ritroverete a indagare sul mistero che circonda la morte della madre della protagonista, Kathleen Petersen, dedicandovi al contempo alla risoluzione dell’enigma riguardante “il segnale”, un’arcana fonte d’energia dalle proprietà sconosciute. Per fare ciò, non dovrete fare altro che analizzare documenti e filmati che racchiudono al loro interno informazioni utili, ma al tempo stesso di difficile interpretazione. Proprio per questo, ciascuno degli indizi presenti nel gioco presenta una sorta di bacheca virtuale dove poter esprimere i propri ragionamenti e le proprie teorie e, se queste saranno apprezzate anche dagli altri utenti, riscuotendo numerosi “like”, si potranno ricevere in premio dei badge che consentiranno di accedere a nuove sezioni dei vari capitoli.

L’accompagnamento sonoro ci è sembrato più che buono, con musiche ed effetti sonori che non fanno altro che accentuare quella sensazione di mistero che permea continuamente l’atmosfera di gioco.

Durante la nostra prova questo sistema ci è sembrato funzionare più che bene, anche grazie alla presenza di una community di giocatori particolarmente rispettosa e desiderosa di discutere in modo serio e pertinente i fatti riguardanti il mondo di gioco. In aggiunta a ciò, la funzionalità di questa particolare meccanica è garantita da un efficiente sistema di filtraggio dei commenti, che è stato impostato in modo che quelli più vecchi vengano scalati verso il basso in pochissimo tempo, al fine di evitare ai neofiti la spiacevole possibilità di incappare in eventuali spoiler. Insomma, nonostante continuiamo a domandarci se tutto ciò funzionerà così bene anche nei prossimi mesi, quando la community sarà molto più sviluppata, possiamo garantire che, al momento, questo interessante sistema di gioco sembra funzionare alla perfezione. L’unico piccolo neo è rappresentato dal fatto che la digitazione dei commenti appare caratterizzata da continui fenomeni di lag, che non fanno altro che rendere la scrittura piuttosto caotica e difficoltosa.
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L’unico piccolo neo è rappresentato dal fatto che la digitazione dei commenti appare caratterizzata da continui fenomeni di lag.

Per quel che concerne l’aspetto visivo, il titolo utilizza elementi 2D e 3D ben poco complessi, caratteristica che permette di fruire il gioco anche su macchine parecchio datate. Le interfacce dei menu appaiono funzionali e di facile consultazione, mentre i video sono stati interpretati da attori in carne e ossa, tra cui troviamo anche personalità di una certa fama (come Jesper Christensen di Casino Royale o Gethin Anthony di Game of Thrones), capaci di mantenere vivo l’interesse del giocatore. Anche l’accompagnamento sonoro ci è sembrato più che buono, con musiche ed effetti sonori che non fanno altro che accentuare quella sensazione di mistero che permea continuamente l’atmosfera di gioco. A proposito di audio, è necessario dire che, purtroppo, per godere appieno dell’avventura bisogna possedere una buona conoscenza della lingua inglese, dal momento che non vi è alcun tipo di localizzazione in italiano e che i sottotitoli (sempre in lingua britannica) non sono stati inseriti in tutti i video presenti nel gioco.
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Tirando le somme, l’intrigante storia di matrice fantascientifica e l’impostazione da social network fanno di Cloud Chamber un’esperienza davvero originale. L’idea di dar vita a un’avventura in cui gli utenti mettono in gioco le proprie idee comporta senza dubbio molti rischi, in primis quello di potersi imbattere in spiacevoli spoiler, anche se, al momento, la comunità sembra aver compreso le intenzioni del team di sviluppo e ogni cosa sembra funzionare per il meglio. L’unico nostro dubbio è se tutto ciò continuerà a filare liscio anche nel corso dei prossimi mesi…

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