Come i videogiochi salvano i veterani di guerra: l’86% sta meglio giocando

Spesso e volentieri si parla di come i videogiochi siano problematici e violenti: eppure i veterani di guerra vi fanno affidamento quasi totale per recuperare dopo il servizio.

Fin dall’alba del mondo dei videogiochi c’è chi ha parlato della loro presenza e nella diffusione sempre più importante tra i giovani e i giovanissimi come la causa di tutti i mali che caratterizzavano la società degli anni Ottanta e via via anche nei periodi successivi. La situazione fortunatamente ora è leggermente migliore dato che il mondo del gaming è sicuramente più sdoganato.

Call of Duty
Come i videogiochi salvano i veterani di guerra: l’86% sta meglio giocando – Videogiochi.com

La situazione è sicuramente migliore, eppur ogni volta che c’è una sparatoria ecco che puntualmente si torna a parlare dei videogiochi e di come la loro influenza sia negativa. Ecco quindi che si prendono filmati del Call of Duty di turno, si ripescano le fatality di Mortal Komat e ancora i furti in GTA ecc ed ecco che tutti si indignano.

Eppure pare proprio che chi ha vissuto la violenza in prima persona e tantissimi traumi che hanno segnato la propria esistenza trovi in realtà nel mondo dei videogiochi qualcosa di unico. Un modo in cui poter sfogarsi, recuperare le energie, dissipare l’ansia e incanalare le proprie frustrazioni verso altro.

Come videogiocare aiuta i veterani di guerra

Secondo i dati del sondaggio ESA agli ex combattenti, l’86% dei veterani ritiene che i videogiochi forniscano uno sfogo sano per aiutarli a gestire lo stress e l’ansia che si accumulano nel quotidiano. Non solo, ben l’81% concorda anche sul fatto che giocare con i videogiochi possa aiutare ad affrontare momenti difficili della loro vita, e il 77% ritiene che i videogiochi abbiano avuto un impatto positivo sulla loro vita dopo il servizio militare.

Indagine sui veterani che giocano
Come videogiocare aiuta i veterani di guerra – foto via ricerca Entertainment Software Association – Videogiochi.com

Ai veterani è stato chiesto anche cosa hanno fatto quando erano in servizio attivo: l’85% ha detto che li ha aiutati a sfuggire temporaneamente allo stress della vita militare e l’85% ha detto che li ha aiutati a rilassarsi e a distendersi dopo aver completato i loro compiti militari. Intanto ci sono ottime notizie per i giocatori di Expedition 33.

Il 78% ha anche affermato che giocare ai videogiochi con i propri commilitoni ha contribuito a rafforzare il cameratismo, mentre il 73% ritiene che sia stato uno strumento efficace per promuovere il lavoro di squadra e la cooperazione.

Insomma l’ennesimo studio che dimostra il potere curativo e terapeutico dei videogiochi. ovviamente a patto di viverli sempre nelle giuste dosi e con il giusto spirito, senza farsene completamente risucchiare e sacrificare tutto il resto.

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