Dead Island: Definitive Edition – la recensione

In attesa di onorarci con l’arrivo di Dead Island 2, Deep Silver e Techland hanno deciso di non lasciare gli utenti next-gen completamente a mani vuote, pubblicando una versione rimasterizzata dei primi due capitoli di Dead Island. Su PlayStation 4 è stata resa disponibile la Dead Island: Definitive Edition, mentre su Xbox One e PC è arrivata la Dead Island: Definitive Collection. Entrambe le versioni propongono Dead Island e Dead Island: Riptide completamente rimasterizzati in alta definizione (1080p) e tecnicamente a 60 FPS, sebbene il frame rate non sia proprio stabile. La differenza tra PS4 e il duo Xbox One /PC non sta solo nel nome delle due raccolte: a differenza delle ultime versioni citate, gli utenti che acquisteranno il gioco su PlayStation 4 troveranno sul disco il solo Dead Island, mentre Riptide dovrà essere scaricato a parte tramite un codice… non proprio il massimo per chi acquista la versione retail proprio per evitare queste noie.

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Partiamo subito col dire che questa versione definitiva dei due giochi non propone nulla di nuovo a livello di gameplay. Le uniche aggiunte al gioco base sono decretate dai contenuti aggiuntivi proposti dai DLC, fortunatamente presenti al gran completo su entrambi i titoli. Per chi non ha mai masticato il franchise, Dead Island propone un gameplay open-world con un tocco di sandbox, dove la sopravvivenza e l’esplorazione la fanno da padrone. La trama del gioco può essere paragonata al più classico dei film horror a tema zombie. Sull’immaginaria isola di Papua Nuova Guinea (Dead Island) scoppia la classica “Apocalisse Zombie” e prendendo il controllo di uno dei cinque protagonisti, dovremo trovare un modo per sfuggire dalle orde di zombie, pronti a farci la pelle. La nostra condizione di immunità al virus sarà il fulcro della storia e non sarà facile abbandonare l’isola, dato che alcuni scienziati hanno bisogno di noi per trovare una cura. Nonostante i nostri eroi riescano a fuggire dall’isola, i guai (e gli zombie) continueranno a perseguitarli. Dopo una dura lotta per la sopravvivenza su una nave carica di non-morti (Dead Island: Riptidie), ci ritroveremo punto e a capo naufragati su una nuova isola, Palanai, dove gli zombi sono più agguerriti che mai, più numerosi e ovviamente, più duri da abbattere. Toccherà far fronte nuovamente alle nostre doti di sopravvivenza per uscire indenni da questo nuovo incubo.

gli utenti che acquisteranno il gioco su PlayStation 4 troveranno sul disco il solo Dead Island, mentre Riptide dovrà essere scaricato a parte tramite un codice

Giocando a Dead Island, ci ritroviamo subito davanti a un titolo vasto, con tante missioni primarie e secondarie da affrontare e con ambienti grandissimi, tutti da esplorare con la massima cura. La scelta del personaggio è fondamentale, perché ognuno dei protagonisti garantirà un approccio al gioco sempre differente, grazie allo stile di combattimento proposto da ciascuno li loro. A parte la storia di base, tra Dead Island e Dead Island: Riptide non ci sono grandissime differenze a livello tecnico: il personaggio avanza di livello grazie a un sistema in pieno stile roleplay-game e può essere potenziato mediante un albero delle abilità diviso in tre rami. Ogni livello ottenuto garantisce al giocatore un punto abilità da spendere… classico. I combattimenti sono molto frenetici, soprattutto quando gli zombie da affrontare sono in gruppo: pugni, armi bianche e armi da fuoco, ogni oggetto trovato si trasforma istantaneamente in un’arma utile da usare per abbattere i non-morti. Anche gli zombie sono di varia natura: le tante tipologie di nemici ci creeranno più di un grattacapo e l’approccio nel combattimento sarà sempre vario.

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La caratteristica madre del gioco è senza ombra di dubbio l’esplorazione (un po’ come in The Last of Us per citare une sempio). Quasi tutti gli ambienti sono completamente esplorabili e ricchi di oggetti da raccogliere e utilizzare per potenziare le proprie armi. Ogni oggetto (e anche le armi ovviamente) ha un livello di rarità: più sarà alto, maggiori saranno i benefici per i giocatori. La longevità di entrambi i giochi è stabilita dallo stesso giocatore: seguendo la sola storia principale, Dead Island (e pure il Riptide) può essere archiviato in poche ore, mentre applicandosi nel portare a termine anche le tantissime missioni secondarie assegnate dai tanti NPC sparsi sulle due isole, il numero di ore aumenterà drasticamente. Il gioco offre anche un approccio “stealth”, ma nella maggior parte dei casi lo scontro con gli zombie sarà quasi inevitabile.

Due giochi completi, compresi di tutti DLC, proposti in alta definizione e a prezzo budget, ma quando vi ricapiterà più?

Fatto un piccolo sunto di entrambi i capitoli, è ora di analizzare i benefici portati dalle due “Definitive”. Certamente il dettaglio grafico è quello che ne ha guadagnato di più da questa remastered, sebbene ciò che vediamo sullo schermo non è del tutto “pulito”. La nuova veste grafica portata dal passaggio ai 1080p è sicuramente migliore rispetto alle versioni old-gen, ma affermare che il risultato finale della Definitive Edition sia da next-gen è un po’ un azzardo. Mi limiterò a dire che il gioco è graficamente gradevole, sebbene si poteva sicuramente trarre di più dall’hardware di PlayStation 4 (e anche da quello Xbox One). Ciò che invece lascia molto perplessi sono i continui cali di frame, che si manifestano sia durante gli scontri contro tanti zombie, sia quando lo schermo è “vuoto” e primo di nemici o NPC. I 60 FPS promessi non solo non sono mai costanti, ma a mio parere difficilmente vengono raggiunti nel corso del gameplay. Davvero una pecca per una “remastered” che dovrebbe fare di ciò uno dei suoi punti forti.

Dead Island Retro Revenge_20160527225927

Oltre ai due giochi completi e i relativi DLC, la versione Definitive permetterà di divertirsi anche grazie un giochino davvero niente male. Si tratta di Dead Island: Retro Revenge, una sorta di “endless runner” a scorrimento laterale con grafica in stile anni ’80, dove lo scopo è quello di superare il “quadro” correndo all’impazzata tra orde di zombie e non, armati di calci, pugni, e di tanto in tanto di poteri magici e armi. Una gradita sorpresa, soprattutto per coloro che tra uno zombie e l’altro, decidono di prendersi una pausa e darsi al “retrò”. Tirando le somme, se avete già avuto modo di giocare a entrambi i Dead Island, sappiate che le versioni Definitive non offriranno nulla di diverso da ciò che avete già patito su entrambe le isole. Se invece non avete ma messo le mani sui due giochi, allora questa versione fa certamente al caso vostro. Due giochi completi, compresi di tutti DLC, proposti in alta definizione e a prezzo budget, ma quando vi ricapiterà più? E poi Dead Island ha sempre il suo fascino e per gli amanti dei zombie questo è il Paradiso… o Inferno, fate voi!

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