Dopo le critiche a Godus Peter Molyneux ha deciso che non parlerà più con la stampa

In un precedente articolo, scritto pochi giorni fa, vi abbiamo raccontato di come Peter Molyneux abbia cercato di spiegare le ragioni del ritardo e delle promesse mancate per il gioco Godus, finanziato nel 2012 grazie a una campagna Kickstarter da circa 700mila Euro.

Molyneux ha ammesso gli errori commessi, ma questo non sembra avergli risparmiato una sorta di gogna da parte della rete. Lo sviluppatore, anche prima della vicenda Godus, non vantava una reputazione particolarmente buona: era infatti opinione di molti che non fosse il caso di considerarlo affidabile… ma forse questa volta fa sul serio quando afferma di non avere più intenzione di parlare pubblicamente.

Lo sviluppatore di Black & White ha raccontato in alcune interviste di come sia stato minacciato, e di come sia arrivato alla convizione di ritirarsi dalle scene e di rinunciare a parlare con la stampa. Dopo le accuse rivolte verso la compagnia di Molyneux, chiamata 22Cans, lo sviluppatore ha ammesso gli errori commessi e ha ammesso anche di avere esagerato con le promesse; questo però non è bastato a placare i dubbi dei fan, che hanno portato Molyneux a dichiarare in un’intervista per The Guardian: “La mia risposta è semplice. Amo lavorare nel campo dei videogiochi, è la mia vita. Sono molto onorato di far parte dell’industria videoludica, ma capisco che le persone siano stanche di sentire la mia voce e le mie promesse“.

Molyneux continua: “Quindi smetterò di rilasciare interviste e smetterò del tutto di parlare di videogiochi. Al momento sto facendo quest’intervista solo come reazione ai terribili giorni che ho trascorso, penso sinceramente che l’unica risposta a tutto questo sia smettere di avere a che fare con i media”. Una necessaria precisazione: Molyneux non si sta ritirando dalle scene perché pensa che i media siano responsabili di questa disavventura, ma piuttosto ha scelto questa strada nel tentativo di preservarsi e soprattutto per cercare di evitare di parlare troppo e promettere troppo, come ha fatto in passato, causando lo scontento dei sostenitori.

Lo sviluppatore accenna anche ad alcune minacce che sarebbero state rivolte a lui e alla sua famiglia: “La gente è arrivata a provare una grande frustrazione, così tanto che sono stato minacciato, ed è stata minacciata anche la mia famiglia. Non posso andare avanti così, proprio non posso”.

Molyneux non si è addentrato nelle spiegazioni riguardo alle minacce, ma ribadisce la sua intenzione di sparire dalle scene. Prima di farlo però ci tiene a comunicare a tutti i sostenitori del progetto di Godus che il gioco, nella versione promessa dal progetto Kickstarter, sarà completato entro 9 mesi. Lo sviluppatore continua a ribadire di comprendere la posizione dei sostenitori, dicendo: “Se avessi finanziato questa campagna probabilmente ora starei dicendo le stesse cose che i partecipanti dicono di me. Starei dicendo che voglio un gioco per PC, che voglio combattimenti, che voglio una storia. Starei chiedendo: perché ancora non ce l’ho? Perché mi avete dato prima la versione mobile?

Infine, Molyneux dichiara: “Vorrei essere stato più efficiente, e il nuovo gioco che faremo sarà sicuramente tenuto privato per molto tempo. Sicuramente faremo degli errori ma li affronteremo da soli, prima di presentare il gioco al mondo“.

Fonte: gamesindustry, theguardian

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