Questi due videogiochi spariti da Steam sono stati una brutta sorpresa per tanti. Cerchiamo di capire dove sono finiti e se potrebbero tornare disponibili.
In questo 2025 appena cominciato abbiamo già assistito alla chiusura di alcuni team di sviluppo a causa della crisi. Creativi si sono ritrovati senza lavoro, progetti milionari sono stati abbandonati e i giocatori sono rimasti con il dubbio di cosa si sono persi. Il caso di questi due videogiochi, però, è leggermente diverso.
Entrambi i titoli erano stati rilasciati su Steam ma ora non sono più disponibili. Si trovano coinvolti in una situazione piuttosto complessa e la speranza è che si possa trovare un modo per rimetterli dove dovrebbero essere: in uno store a disposizione dei fan che hanno dimostrato di apprezzarli molto.
Torneranno disponibili questi videogiochi spariti da Steam?
Su Steam, la quantità di videogiochi che si possono aggiungere alla lista dei desideri può raggiungere cifre elevate, soprattutto se si segue la scena indipendente. Team piccoli ma con un grande potenziale danno il massimo.

Ne abbiamo avuto e continuiamo ad averne esempi ogni volta che facciamo un giro sulla piattaforma di Valve. Se volete potete guardare questo gioco. Un team di sviluppo che ci aveva colpito qualche anno fa è stato Roll 7 con il suo Olliolli World, un titolo a base di skateboard molto ben fatto e con possibilità di crescita. Lo stesso team aveva poi stupito con un altro gioco: RollerDrome.
Tuttavia, il developer, un tempo parte di Take Two, è stato chiuso a novembre dell’anno scorso. I giochi, però, erano rimasti disponibili. Ora, invece, sono spariti da Steam. Il motivo è legato alla vendita dell’etichetta di distribuzione di Take Two, Private Division, alla società Haveli Investments.
Sembra che quest’ultima stia collaborando con ex membri del team di sviluppo di Annapurna Interactive per riprendere il controllo dei videogiochi usciti con Private Division. A quanto pare, però, né Olliolli World né Roller Drum facevano parte del pacchetto. E non possono essere gestiti dalla nuova entità.
Trattandosi di prodotti i cui diritti appartengono ancora a Take Two, si può solo sperare che la società trovi un modo per rimettere questi giochi a disposizione di chi li apprezzava. Anche perché si tratta comunque di un prodotto finito e che può per questo generare un guadagno. Eliminare videogiochi da Steam o da qualunque altra piattaforma significa anche eliminare qualunque possibilità di rientrare delle spese. E sappiamo come sempre più spesso proprio i mancati guadagni siano un motivo di chiusura ricorrente.
Come dimostra questa situazione, la chiusura dei team di sviluppo però non è solo un problema per gli sviluppatori che rimangono senza lavoro. Quando un team di sviluppo chiude, bisogna gestire l’eredità in termini di videogiochi e diritti. Una eredità che, per quanto piccola, esiste.