Google, la sua AI Bard compie un tonfo epocale: bruciato in borsa al lancio

Se il buongiorno si vede dal mattino, è meglio che faccia sera in fretta dalle parti di Mountain View, il rischio di non vedere la luce del giorno dopo è molto alto.

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Se questo Bard è la risposta di Google a ChatGPT, l’Intelligenza Artificiale di OpenAI sul quale Microsoft ha scommesso, può dormire sonni tranquilli.

Innanzitutto, chi è Bard? E’ un chatbot di intelligenza artificiale conversazionale alimentato da LaMDA, una famiglia di modelli linguistici neurali conversazionali sviluppati da Google. La prima generazione è stata annunciata durante il keynote di Google I/O del 2021, la seconda l’anno successivo. Nel 2023 Big G pensava che fosse tutto a posto. Sbagliato. Il tanto pubblicizzato nuovo strumento di chatbot AI di Google, ha steccato. Chiamato in causa su una demo, Bard ha dato una risposta imprecisa, creando un autentico polverone a livello globale, con annesso il crollo delle quotazioni di Alphabet, la società madre di Google.

Nella demo, pubblicata da Google su Twitter, un utente chiede a Bard: “Quali nuove scoperte dal telescopio spaziale James Webb posso raccontare a mio figlio di 9 anni?” Bard risponde con una serie di punti elenco, incluso uno che recita: “JWST ha scattato le primissime foto di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare”.

Un grande errore. Ma…

Secondo la NASA, tuttavia, la prima immagine che mostra un esopianeta – o qualsiasi pianeta oltre il nostro sistema solare – è stata in realtà scattata dal Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo meridionale, quasi due decenni fa, nel 2004. Apriti cielo. Le azioni della società madre di Google, Alphabet, sono scese del 7,7% lo scorso mercoledì, cancellando 100 miliardi dal suo valore di mercato, dopo che la risposta imprecisa di Bard è stata segnalata per la prima volta dalla Reuters.

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NASA – Videogiochi.com

L’errore di Bard evidenzia come la sfida di Google a OpenAI, e più in generale a Microsoft, sia impari. Almeno per il momento. Nel tentativo di tenere il passo con quello che alcuni pensano potrebbe essere un cambiamento tanto radicale quanto epocale, stimolato dall’intelligenza artificiale conversazionale nel modo in cui le persone cercano online, Google sta perdendo. Proprio lui che si è sempre vantato che, con il suo motore di ricerca, di dare a tutti gli internauti risposte affidabili.

Dalle parti di Mountain View si ostenta comunque fiducia, in fondo i test servono proprio a questo, a smussare gli angoli. “Ciò evidenzia l’importanza di un rigoroso processo di test, qualcosa che stiamo dando il via questa settimana con il nostro programma Trusted Tester – spiega un portavoce di Google alla CNN – combineremo il feedback esterno con i nostri test interni per assicurarci che le prossime risposte di Bard soddisfino un livello elevato di qualità, sicurezza e fondatezza”.

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