GRID: Autosport – la recensione

Eccoci qui per parlare dell’ultima fatica targata Codemasters, si chiama Grid: Autosport e i fan della serie lo attendevo da parecchio tempo. Grid infatti ha un feeling tutto suo, è un gioco che ha uno stile di guida molto riconoscibile, appagante e intuitivo, un gioco che può sicuramente fare affezionare chi vi si cimenta. Ma riuscirà questo nuovo episodio ad accontentare neofiti e profondi conoscitori del brand? Continuate a leggere per scoprirlo! Ah, attenzione, la versione da noi provata è stata quella PC.
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La scelta di inserire cinque discipline diverse non è puramente estetica, infatti ogni modalità propone altrettante mini carriere che il giocatore deve completare, di volta in volta, seguendo il meccanismo ereditato dalla serie TOCA.

Dal punto di vista puramente estetico, GRID è un ottimo gioco di corse, molto lontano da pretese simulative, ma in tutti i casi molto bello da vedere e da giocare. La riproduzione fedele dei veicoli, dei tracciati è di ottima qualità: la fisica degli scontri è piuttosto realistica, con colori e giochi di luce che valorizzano il comparto grafico nella sua totalità, sostenuti inoltre da un fps medio che si attesta intorno a un ottimo 67. La fluidità è assolutamente stabile e, senza alcun calo di framerate di sorta, GRID: Autosport fila liscio senza intoppi. Ma parliamo del gioco in sé. È evidente che i ragazzi di Codemasters non hanno avuto alcuna intenzione di rivoluzionare il mondo delle corse, ma sicuramente GRID si propone come la summa di quanto meglio visto in questa serie e in tutti i prodotti racing della software house. Il cuore dell’esperienza di gioco è rappresentato dalla modalità carriera, estremamente curata e dotata di grande varietà. Sono ben cinque le differenti discipline in cui il giocatore può scegliere di gareggiare, ciascuna con le sue peculiarità. L’obiettivo è quello di diventare campione in ciascuna di esse per poi poter competere nell’ambitissima categoria “Leggende GRID”.
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Una delle grandi doti di GRID: Autosport è che il titolo non pone vincoli di nessun genere relativamente a quale categoria affrontare prima.

La scelta di inserire cinque discipline diverse non è puramente estetica, infatti ogni modalità propone altrettante mini carriere che il giocatore deve completare, di volta in volta, seguendo il meccanismo ereditato dalla serie TOCA: ottenere un ingaggio da una scuderia, gareggiare, raggiungere obiettivi e migliorare la propria posizione per ricevere offerte da squadre sempre più quotate, scalando la classifica fino ad arrivare a esserne il campione. Lo stesso procedimento deve essere completato in categorie, ciascuna delle quali richiede skill di guida specifiche. Se, infatti, “Turing” impone di guidare auto Gran Turismo, molto pesanti e dotate di grande aderenza, “Ruote scoperte” invece mette il giocatore di fronte a bolidi affusolati e leggeri, le cui velocità di punta sono di gran lunga più complesse da gestire. C’è poi la carriera in “Endurance”, con gare lunghe ed estenuanti, che richiedono una guida pulita e un controllo costante del consumo degli pneumatici. I giocatori sprovvisti di nervi saldi, avranno qualche difficoltà ad affrontare questo tipo di corse poiché richiedono grande pazienza e forte autocontrollo.
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Discorso completamente diverso per la categoria “Street”, che propone le classiche gare in circuiti cittadini, brevi ma molto complessi, in cui prontezza di riflessi e furbizia sono le caratteristiche più importanti. Infine c’è la categoria “tuner”, la mia preferita: auto truccate, corse spericolate, derapate a gogo e obiettivi di gare creativi. La più divertente e la più arcade di tutto il gioco.

La fluidità è assolutamente stabile e, senza alcun calo di framerate di sorta, GRID: Autosport fila liscio senza intoppi.

Una delle grandi doti di GRID: Autosport è che il titolo non pone vincoli di nessun genere relativamente a quale categoria affrontare prima. Tutte possono essere portate avanti contemporaneamente, oppure il giocatore più metodico può scegliere di affrontarle una per volta per potersi dedicare prima a quelle più vicine al proprio stile di guida. GRID offre inoltre un’ottima scalabilità della difficoltà, con un pannello dei settaggi dedicato agli aiuti molto dettagliato, che specifica la riduzione in percentuale dei punti esperienza che si ottengono con una precisa configurazione, ideale per quei giocatori che non sono alla ricerca dell’esperienza simulativa. Del resto, come ho detto all’inizio, non è questo l’obiettivo di GRID ma nulla vieta ai più maniaci di disattivare tutti gli aiuti e godersi un racing bello, vario e divertente. Infatti è stato fatto un grande lavoro dai ragazzi di Codemasters per cercare di rendere sensata la differenza tra le categorie.
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Oltre a stili di guida diversi, le cinque tipologie di corse sono ben differenziate anche in termini di risposta delle vetture al tipo di asfalto, alle condizioni metereologiche, allo stile di guida del pilota e persino agli scontri con gli avversari. Non si può chiedere nulla di meglio a un racing che di fatto offre cinque esperienze totalmente diverse in un unico pacchetto.
In aggiunta alla modalità carriera ci sono infine Schermo condiviso, che altri non è che la modalità VS e un Online di cui non se ne sentiva la necessità poiché, per quello che offre, GRID merita assolutamente l’acquisto da parte di tutti quei videogiocatori amanti dei racing game.

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