Guild Wars 2: Heart of Thorns – Hands on

Dopo quasi tre anni dall’uscita ufficiale di Guild Wars 2, siamo tornati a bazzicare per le lande di Tyria e questa volta avevamo una missione ben precisa: scoprire in anteprima quanti più segreti possibili di Heart of Thorns, la nuova espansione dell’MMORPG di ArenaNet.
Abbiamo partecipato a un evento di closed beta e così, con mouse, tastiera alla mano e tasto per fare screenshot spesso premuto, ci siamo avventurati nella giungla di Maguuma nei panni del Revenant, la nuova classe giocabile.
Il tempo a nostra disposizione era poco; l’evento sarebbe terminato in sole due ore per poi proseguire in fasce orarie successive adatte ai veri nottambuli. Così dopo aver dato velocemente un’occhiata alla creazione del personaggio, ci siamo buttati immediatamente nell’azione.
Appena entrati in gioco abbiamo subito affrontato una nuova missione legata alla storyline principale, notando una nuova barra legata a un sistema di progressione chiamato “Mastery System”, attraverso il quale, i giocatori di livello 80 potranno scoprire nuove abilità e specializzazioni.
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Abbiamo trovato vantaggioso nelle situazioni più impegnative utilizzare le abilità a distanza con il martello per massimizzare i danni o aiutare il gruppo.

Una volta terminata la missione della storyline principale siamo stati immediatamente catapultati nella giungla di Maguuma con lo scopo di affrontare i nemici sottoposti all’influenza di Mordremoth, un antico drago che aspetta di essere risvegliato.
La nostra esperienza nella lussureggiante giungla è stata segnata da un frenetico susseguirsi di eventi dinamici e incalzanti che ci hanno purtroppo lasciato poco tempo per perderci in esplorazioni.

Il Revenant ci è parso come una classe molto versatile e dalle elevate capacità di sopravvivenza per via della sua possibilità di utilizzare sia armi a distanza (il martello a due mani) che corpo a corpo (ascia e mazza).

Ritrovare la presenza degli eventi dinamici è stata una piacevolissima esperienza in Guild Wars 2: Heart of Throns, ma questa volta, affrontando le missioni di scorta e difesa per il territorio di Maguuma, ci è sembrato di essere parte di un fine più grande. L’impressione è stata che in questa nuova espansione gli eventi dinamici fossero strettamente legati alla storia principale e non più fini a se stessi.
Affrontando senza sosta un nemico dietro l’altro, abbiamo cercato anche di padroneggiare le complesse abilità del Revenant, una classe che se ne va in giro per Tyria vestita in armatura pesante, incentrata sul combattimento a distanza ma anche corpo a corpo, a seconda se utilizza un pesante martello a due mani o un’ascia e una mazza, rispettivamente come arma primaria e secondaria.
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Le abilità del Revenant sono attivabili in due modalità: il personaggio può infatti utilizzare il potere del Re nanico Jalis Ironhammer o del demone Mallyx the Unyielding, due importanti figure leggendarie del passato di Guild Wars. Entrambe le modalità richiedono il consumo e la rigenerazione di una barra di energia, il quale utilizzo andrà sfruttato per massimizzare i danni.

La nostra esperienza nella lussureggiante giungla è stata segnata da un frenetico susseguirsi di eventi dinamici e incalzanti che ci hanno purtroppo lasciato poco tempo per perderci in esplorazioni.

Le modalità si differenziano l’una dall’altra: i poteri del Re nanico Jalis Ironhammer permettono di attivare abilità difensive e di supporto come rallentamenti ai nemici e buff di riduzione del danno subito ai membri del party; al contrario, invece, i poteri del demone Mallyx the Unyielding ci hanno permesso di abbracciare le tenebre, applicando ingenti danni ai nemici sotto forma di condizioni negative come sanguinamento, vulnerabilità e accecamento.
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Il Revenant ci è parso come una classe molto versatile e dalle elevate capacità di sopravvivenza per via della sua possibilità di utilizzare sia armi a distanza (il martello a due mani) che corpo a corpo (ascia e mazza).
Abbiamo trovato vantaggioso nelle situazioni più impegnative utilizzare le abilità a distanza con il martello per massimizzare i danni o aiutare il gruppo, mentre per scontri più semplici, abbiamo preferito l’utilizzo dell’ascia e della mazza per poter applicare avvelenamenti e bruciature agli avversari.
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In definitiva, durante la nostra esperienza di gioco, abbiamo trascorso piacevoli momenti nei panni del Revenant in Guild Wars 2: Heart of Throns, anche se ci sarebbe piaciuto avere più tempo a disposizione per l’esplorazione. Durante il corso di questa closed beta, non ci è stato inoltre possibile apprezzare le potenzialità del Revenant nel PvP competitivo e non abbiamo potuto provare la nuova mappa World vs World “Borderlands”, in quanto le due funzionalità non erano attive. Speriamo però di poterle vedere prossimamente in un nuovo evento.
La giungla di Maguuma era inoltre piuttosto vasta e io, dotata purtroppo di scarso senso d’orientamento, mi sono persa diverse volte tra i suoi passaggi sopraelevati.
Il Revenant è sicuramente una classe dall’imponente impatto scenico con molto potenziale e siamo sicuri che, una volta padroneggiata, potrà fare la differenza nelle avventure dei giocatori nelle lande di Tyria.

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