Hearthstone: Heroes of Warcraft – la recensione

Ultimamente, si sente molto parlare di Blizzard e dei suoi progetti. Alcuni di questi, bisogna riconoscerlo, sono anche piuttosto curiosi e inaspettati. Uno dei più particolari è senza dubbio Hearthstone: Heroes of Warcraft. No, nonostante il nome che si porta dietro, non ha niente a che vedere né con gli strategici in tempo reale né con l’arcinoto World of Warcraft, almeno per quanto riguarda il genere di appartenenza.
Hearthstone, infatti è, udite udite, un gioco di carte collezionabili digitali. Esatto, proprio come Magic the Gathering, solo che al posto di Angeli, Tramutanti e soci, ci sono gli eroi della celebre saga Blizzard (il nome Warcraft nel titolo servirà pure a qualcosa, no?). Probabilmente, in pochi si sarebbero aspettati che la casa californiana arrivasse a mettere piede anche in questo campo, eppure lo ha fatto, e per di più con risultati molto buoni.
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Come ogni buon gioco di carte collezionabili che si rispetti, avrete la possibilità di scegliere tra mazzi precostruiti o crearvene uno da zero con le carte in vostro possesso.

Innanzitutto, Hearthstone è un free-to-play, quindi chiunque può avvicinarvisi senza impegno; inoltre, è molto immediato da giocare. A differenza di altri giochi simili più famosi (tra cui il già citato Magic) che richiedono la conoscenza di una considerevole quantità di regole per essere apprezzati al meglio, Hearthstone accompagna gradualmente il giocatore senza bombardarlo di nozioni, riuscendo a fargli padroneggiare le meccaniche basilari in tempi più che ragionevoli.
Come ogni buon gioco di carte collezionabili che si rispetti, avrete la possibilità di scegliere tra mazzi precostruiti o crearvene uno da zero con le carte in vostro possesso, che potrete ottenere in cambio di denaro in game o reale (o attraverso particolari modalità di gioco). A questo proposito, un plauso da fare al titolo in questione è che, contrariamente a quanto si potrebbe temere, non si è assolutamente obbligati a fare acquisti con soldi veri per vincere le partite.

Non è difficile immaginare che anche creare un mazzo da zero costituisca una bella sfida che necessita di un’attenta pianificazione.

Partecipando a un certo numero di scontri, o portando a termine alcune particolari obiettivi, è possibile ottenere il denaro (virtuale) necessario per ampliare l’arsenale di carte. Certo, usare i soldi reali è infinitamente più rapido, ma è sempre bene avere la possibilità di scegliere. Inoltre, c’è anche la possibilità di “riciclare” le carte doppie o inutilizzate per convertirle in “materiale” adatto a costruire carte nuove. Un sistema interessante senza dubbio, ma che necessita di varie sperimentazioni per essere sfruttato al meglio.
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Detto questo, procediamo con l’esporre le meccaniche di base del gioco. Dovrete iniziare selezionando un eroe da schierare durante la partita, ciascuno caratterizzato da abilità particolari e carte esclusive precluse agli altri personaggi. Lo scopo è quello di sconfiggere l’avversario portando i punti salute del suo eroe da 30 a 0. Per farlo, avrete a diposizioni diversi mezzi, tra cui le abilità dell’eroe stesso, varie unità di supporto, magie e quant’altro, il tutto racchiuso nelle carte del vostro mazzo.

Padroneggiare le carte a disposizione, combinarle e creare nuove strategie, in effetti, richiede un certo grado di dedizione.

L’aspetto migliore è che il senso di progressione è tangibile, il giocatore difficilmente si sente abbandonato a se stesso o in balia della sorte, e riesce ad apprendere gradualmente le strategie di gioco essenziali anche con una certa soddisfazione. Il senso di appagamento, poi, è ulteriormente amplificato dall’enorme cura riposta nella realizzazione delle animazioni, degli artwork e degli effetti sonori che, oltre a essere ben realizzati, contribuiscono a creare l’illusione di toccare con mano le carte.
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Se detestate i giochi di questo tipo, Heartstone difficilmente vi farà cambiare idea, così come potreste non esserne troppo attratti se già padroneggiate uno dei suoi colleghi più famosi e complessi.

Tuttavia, se Hearthstone si limitasse a questo, non si differenzierebbe da altre migliaia di giochi free-to-play che invadono il mercato. Padroneggiare le carte a disposizione, combinarle e creare nuove strategie, in effetti, richiede un certo grado di dedizione (e il gioco non vi svelerà le tattiche più elaborate in fase di tutorial). Inoltre, non è difficile immaginare che anche creare un mazzo da zero costituisca una bella sfida che necessita di un’attenta pianificazione. Non si può scegliere le carte solo basandosi sulle singole abilità, bisogna stare anche molto attenti al loro “costo” (il numero che trovate nel riquadro azzurro). Ciascuna di esse, infatti, per essere giocata necessita di un pagamento in Mana, e bisogna sapere come bilanciare quelle veloci da schierare (ma potenzialmente più deboli) con quelle più costose e forti. Visto che riceverete un punto Mana ogni turno, costruendo un mazzo composto solo da carte con un costo di 7 o più, difficilmente riuscirete a combinare qualcosa durante le fasi iniziali dello scontro!
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Parlando di modalità, per quanto possa essere divertente e appagante, Hearthstone lascia un po’ a desiderare. Nonostante l’essenziale ci sia tutto (e anche qualcosina in più), l’assenza di una modalità dedicata ai tornei si fa sentire (ma è lecito comunque sperare in aggiornamenti futuri, magari anche con nuove espansioni di carte). Una modalità di gioco interessante, invece, è la cosiddetta Arena. Questa consente ai più temerari di cimentarsi in incontri facendo uso di mazzi costruiti “sul posto” scegliendo tra alcune carte presenti nella collezione del giocatore. Vincendo questo tipo di scontri, è possibile ricevere carte molto rare difficilmente ottenibili nei normali pacchetti virtuali.
In realtà, alla fine non c’è molto di cui lamentarsi. Certo, se detestate i giochi di questo tipo, Heartstone difficilmente vi farà cambiare idea, così come potreste non esserne troppo attratti se già padroneggiate uno dei suoi colleghi più famosi e complessi, ma non posso comunque fare a meno di consigliarlo. Se riesce a rapirvi, avrete di fronte a voi ore di divertimento, una bella community contro cui confrontarvi e tutta la qualità di un prodotto Blizzard.

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