Hideo Kojima ha riflettuto attentamente su quello che significa oggi e in futuro la diffusione dell’IA anche per il seottre del gaming.
E’ probabilmente la parolina più usata e abusata del mondo in questo momento e infatti la si può trovare praticamente ovunque, in ogni luogo, in ogni settore, su ogni oggetto. Siamo ufficialmente nell’era dell’intelligenza artificiale, con tutto quello che questo comporta, in positivo e soprattutto in negativo.
Perché come al solito per ogni grande invenzione non sono gli aspetti positivi ad essere utilizzati e diffondersi velocemente, ad esempio aumentare la produttività, avere traduzioni immediata, poter esaminare importanti moli di dati per trovare elementi chiave ecc. No, stiamo usando l’IA nel modo peggiore possibile. Ad esempio come partner in amore, come impreciso medico casalingo.
E tante aziende stanno tagliando sulle assunzioni in modo importante preferendo affidarsi alle IA per fare lavori entry-level, creando non pochi problemi alla società e tra l’altro spesso creando anche dei danni piuttosto importanti alla propria reputazione. Della diffusione dell’IA e dei suoi effetti ha parlato anche Hideo Kojima in una lunga intervista.
Un artista come lui sicuramente ha delle idee molto interessanti per quanto concerne la diffusione di questa tecnologia così controversa e complessa, gestita male e venduta anche peggio. E infatti il creatore di IP storiche come Metal Gear e Death Stranding, che ha appena mostrato a tutti il suo nuovo progetto OD, ha una posizione molto interessante.
“Dobbiamo imparare a vivere come un nuovo tipo di esseri umani in questa era di sovraccarico di informazioni. Questa sarà la sfida”, ha dichiarato Kojima al Washington Post in una recente intervista. “L’intelligenza artificiale potrebbe non solo fornire le informazioni, ma anche svolgere un ruolo in questo processo di apprendimento”.
Non solo però, ci sono anche degli effetti potenzialmente devastanti per tutti coloro che creano contenuti e arte, che cercano di raccontare storie ed emozionare. “I film, i romanzi, la musica, i giochi e l’arte non sono più considerati speciali come un tempo”, ha detto il genio nipponico. Ricordiamo intanto che c’è un regalo per alcuni videogiocatori con Playstation.
“Anche senza un interesse personale o uno sforzo attivo, le persone possono godersi passivamente queste forme di media che vengono trasmesse senza sosta da Internet”, afferma Kojima in tono rassegnato. “Il futuro coinvolgimento dell’intelligenza artificiale accelererà probabilmente questa tendenza”. Insomma un consumo acritico di contenuti non sempre di alto livello: è questo quello che vogliamo?