Hyrule Warriors – la recensione

Nonostante una formula di gioco che pare restia dal voler conoscere innovazioni di particolare portata, quello dei musou continua a rimanere un genere ancora capace di fare una certa presa tanto sul pubblico orientale, quanto su una generosa nicchia di giocatori all’interno del panorama occidentale. Forte di questo discreto successo, sono sempre più numerosi i franchise che si stanno interessando a questo genere, il cui più celebre esponente è rappresentato dalla saga di Dynasty Warriors, al fine di dar vita a trasposizioni capaci di fare la felicità di ogni fan. Dai titoli ispirati a Gundam, a Ken il Guerriero, a One Piece, è venuta così a crearsi una scia costellata di piccoli successi commerciali che non poteva certo passare inosservata sotto lo sguardo vigile di Nintendo, che, in modo del tutto inaspettato, ha acconsentito al “matrimonio” tra gli universi di The Legend of Zelda e Dynasty Warriors, dando così vita a Hyrule Warriors.
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Sebbene molte texture non vantino chissà quale livello di definizione e nitidezza, il colpo d’occhio garantito dal titolo è piacevole.

Nonostante la storicità della serie a cui si ispira il titolo, la prima impressione che si riceve è quella di trovarsi di fronte a un Dynasty Warriors in tutto e per tutto. Il menu è composto fondamentalmente da tre modalità, Leggenda, Avventura e Libera. La prima di queste consiste principalmente nella classica “Storia”, che qui funge perlopiù da pretesto per dar vita a battaglie situate all’interno di ambientazioni tratte da Ocarina of Time, Twilight Princess e Skyward Sword, che saranno popolate da alcuni dei protagonisti più amati della serie (per un totale di 13), tra cui Zelda, Midna, Impa, Sheik e Ganondorf, oltre che da personaggi completamente inediti, come Cia e Lana.
Sebbene, come già detto, appaia palese che l’intento della trama sia quello di riunire in un singolo gioco i personaggi e le location dei tre succitati capitoli, il plot è apparso nel complesso godibile e capace di suscitare un certo senso di nostalgia, grazie ai numerosi riferimenti “zeldiani” di cui è riccamente cosparso, che gli amanti di Link e compagnia gradiranno di sicuro.
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Dal punto di vista della giocabilità, questo Hyrule Warriors non si discosta più di tanto dai classici musou di casa Tecmo Koei.

Andando oltre, troviamo “Avventura”, forse la modalità più interessante e in un certo senso originale, nonché quella che vi permetterà di continuare a divertirvi col gioco anche dopo la conclusione della storia. Qui vi ritroverete a percorrere una mappa che ricalca la grafica a 8-bit del primo The Legend of Zelda, composta da caselle che vi imporranno di affrontare delle sfide al fine di avanzare nella progressione della mappa e nella risoluzione dei (semplici) enigmi che la popolano. Queste sfide impegnano il giocatore all’interno di competizioni dalla durata relativamente breve, richiedendo di portare a termine obiettivi di varia natura, che possono andare dall’eliminare un determinato numero di nemici entro un tempo limite, allo sconfiggere uno dei generali dell’esercito avversario, fino all’affrontare vere e proprie arene di combattimento popolate da combinazioni di nemici sempre più complesse. Portando a termine gli obiettivi, si potranno sbloccare armi e personaggi esclusivi con cui potersi dilettare nelle altre modalità di gioco, valorizzando così il fattore rigiocabilità. In sostanza, una modalità particolarmente riuscita e che si è rivelata, a nostro avviso, quella più innovativa dell’intero pacchetto.

Il plot è apparso nel complesso godibile e capace di suscitare un certo senso di nostalgia.

Ultima delle tipologie di partita è, infine, la modalità “Libera”, che è quella che consente di ripercorrere gli eventi della storia in modo, appunto, più libero, permettendo al giocatore di selezionare qualsiasi personaggio per affrontare le varie battaglie della modalità Leggenda. Da segnalare, inoltre, la possibilità di affrontare il gioco in cooperativa assieme a un altro giocatore, purtroppo, esclusivamente in locale. Il titolo, infatti, non presenta alcuna modalità online, nonostante il genere di appartenenza ben si presti a questo tipo di interazione. In ogni caso, a differenza degli altri musou, nella modalità cooperativa lo schermo non viene diviso a metà; al contrario, ciascuno dei giocatori troverà la propria visuale uno sul televisore e l’altro sullo schermo del gamepad.
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Viste le modalità di gioco, passiamo ora a parlare del gameplay. Dal punto di vista della giocabilità, questo Hyrule Warriors non si discosta più di tanto dai classici musou di casa Tecmo Koei. Scopo del giocatore è quello di aiutare il proprio personaggio a decimare migliaia di nemici (letteralmente!), completando nel frattempo vari obiettivi all’interno di vasti campi di battaglia. In piena tradizione Dynasty Warriors, gli obiettivi possono consistere fondamentalmente nell’occupare le varie zone della mappa, nell’eliminare i generali nemici e, infine, nello sconfiggere i boss di turno. Ovviamente, passare da una missione all’altra sarà tutt’altro che una cosa diretta, dal momento che ci sarà sempre qualche ostacolo a impedirvi di poter proseguire (come una porta bloccata o un esercito di soldati nemici apparso all’improvviso) e che dovrete prontamente affrontare. Anche il sistema di controllo si conferma quello classico della serie Tecmo Koei: il comando di attacco è assegnato a due pulsanti, uno per l’attacco pesante e uno per quello leggero, che potranno essere alternati al fine di dar vita alle poche combo di cui è composto il battle system, che trova il suo apice nell’esecuzione di una devastante mossa finale, attivabile solo dopo aver riempito la barra della magia. Altro aspetto purtroppo ereditato dal genere è la presenza di un’IA nemica fin troppo deficitaria, che sembra presenziare sul campo col solo scopo di farsi prendere a mazzate dai giocatori.
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Il titolo non presenta alcuna modalità online, nonostante il genere di appartenenza ben si presti a questo tipo di interazione.

Non mancano, tuttavia, quegli elementi capaci di stampare un sorriso sulla faccia di ogni appassionato e di portare al contempo un po’ di aria fresca alla formula di gioco. Infatti, se da un lato troviamo la giocabilità tipica dei musou, dall’altro ritroviamo una serie di elementi attinte a piene mani dai capitoli di Zelda, come la vulnerabilità di ogni boss a un particolare tipo di oggetto (come bombe, boomerang, archi), capace di donare al genere un’inedita componente strategica. Anche il sonoro presenta numerose chicche, annoverando gli storici effetti audio zeldiani e i remix delle musiche dei vari episodi della serie, anche se ci sono diverse soundtrack che non riescono ad apparire del tutto convincenti. La componente tecnica, comunque, è decisamente apprezzabile: sebbene molte texture non vantino chissà quale livello di definizione e nitidezza, il colpo d’occhio garantito dal titolo è piacevole, grazie anche ad animazioni che appaiono davvero fluide e ben fatte, e a un framerate generalmente davvero stabile. In modalità cooperativa, invece, il discorso cambia, dal momento che la grafica di gioco subisce un evidente downgrade presentando addirittura qualche calo di frame di troppo.
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In conclusione, un titolo che non è certo il classico Zelda, ma che non è nemmeno il classico Dynasty Warriors. È così che si presenta l’ultima fatica dei ragazzi di Omega Force: una produzione che conserva gelosamente la ripetitività intrinseca del genere musou, ma che, al tempo stesso, fa di tutto per allietarla con l’inserimento di massiccie dosi di sano fan-service, al solo scopo di riuscire a far felici tutti quei fan che stanno aspettando impazientemente l’arrivo del prossimo capitolo di The Legend of Zelda per WiiU. Chiudendo il discorso, Hyrule Warriors è un gioco che con molta probabilità incontrerà il favore di ogni cultore del magnifico universo di Zelda, sempre ammesso che non si nutra una smisurata insofferenza verso una struttura di gioco che non si discosta più di tanto da quella a cui ormai Tecmo Koei ci ha abituato da tempo.

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