IA perde il controllo e distrugge tutto: “Ero nel panico”

Volete davvero dare entusiasticamente a una IA il controllo della vostra vita? Questo racconto potrebbe farvi cambiare idea.

Tra le novità che stanno cercando di insinuarsi in ogni modo possibile all’interno della nostra vita di tutti i giorni ci sono chiaramente le intelligenze artificiali. Quelli che ne sono diventati fan sfegatati dichiarano che la loro vita adesso è più facile ed è tutta in discesa.

Robot rosso
IA perde il controllo e distrugge tutto: “Ero nel panico” – Videogiochi.com

Almeno fino a quando non succede qualcosa che sembra un racconto del terrore. Dalle pieghe di internet arriva il resoconto di una di queste esperienze al limite: un’IA ha distrutto il lavoro di mesi di un developer e poi ha cercato di insabbiare il macello che aveva creato, fino poi ad ammettere di aver “perso la testa“.

“Funzionava tutto, giuro non sono stata io!” L’IA perde il controllo

Quando gli esseri umani vanno nel panico, all’interno del loro cervello si attivano quei centri nervosi che potremmo considerare i precursori di qualunque comportamento logico e funzionale. Questo perché quando andiamo nel panico ci comportiamo non più come esseri umani dotati di un cervello e appartenenti a una cultura più o meno vasta e più o meno ampia, ma come animali, come gli animali che in fin dei conti siamo ancora. Che cosa succede però se ad andare nel panico è un’intelligenza artificiale? Ammesso che possa succedere.

 

uomo che urla al pc
“Funzionava tutto, giuro non sono stata io!” L’IA perde il controllo – videogiochi.com

Il racconto arriva da internet, da uno che si è dato, come si dice ormai, al vibe coding, ovvero alla scrittura di codice con un uso intensivo dell’intelligenza artificiale e senza di solito avere troppe conoscenze tecniche specifiche.

Nel suo resoconto, pubblicato fedelmente online, a un certo punto il sistema di intelligenza artificiale utilizzato per costruire tutto il suo database è risultato cancellato.

A forza di fare domande sempre più scomode al suo compagno di lavoro virtuale, questo developer ha scoperto che l’intelligenza artificiale aveva compiuto una serie di controlli e poi, non trovandosi nella condizione ottimale, aveva cancellato tutto.

L’aspetto forse più divertente, in un certo senso, è che l’intelligenza artificiale, come succede se provate a cogliere in castagna questi sistemi, all’inizio ha mentito spudoratamente. Per fortuna c’è chi vuole eliminare tutto.

Dopo essere stata interrogata con la versione virtuale della classica lampada puntata dritta in faccia, l’intelligenza artificiale ha ammesso di essere andata nel panico, parole sue, e di aver cancellato quello che era stato il lavoro di mesi. In più, all’inizio, aveva anche dichiarato l’impossibilità di recuperare il lavoro fatto.

Qualcosa che chiaramente è la parte più assurda di tutta la vicenda forse: non esiste infatti sistema che non permetta di recuperare ciò che è stato fatto tornando semplicemente indietro se non c’è stata sovrascrittura di nulla.

Il developer ha quindi poi recuperato quello che aveva perso ma, raccontando online la sua storia, è arrivato alla conclusione cui noi, senza trovarci in questa situazione ai limiti della realtà, eravamo arrivati da tempo: tutti i sistemi che vengono ora messi a disposizione, gratis o a pagamento, e che millantano di essere in grado di sveltire il lavoro e di fare ciò che fanno gli esseri umani, in realtà sono solo un rischio in più e un problema in più da gestire, e lo saranno probabilmente ancora a lungo.

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