Un maestro dell’horror spaziale con in mano una delle più grandi IP sci-fi della storia: la riflessione su un potenziale videogioco incredibile.
Nelle ultime settimane abbiamo visto l’ennesima rinascita di un genere molto particolare e tanto amato, che ogni tanto ritorna dopo essere stato sopito per un po’, ma mai morto del tutto. Stiamo parlando di un particolare genere che ci ha regalato alcuni dei videogiochi migliori di sempre, con dei picchi veramente spettacolari e che hanno segnato intere generazioni di videogiocatori.
Lo Sci-fi horror è molto particolare e senza ombra di dubbio regala qualcosa di speciale ai videogiocatori che lo provano per la prima volta, regalando momento unici e soprattutto puro terrore quando viene creato con cognizione di casa e confezionato con grande attenzione e un occhio attento. Recentemente abbiamo visto Cronos: The New Dawn di Bloober Team prendersi le luci della ribalta di questo filone.
C’era tanto scetticismo soprattutto dopo il videogioco di questo genere che lo ha preceduto, quel The Callisto Protocol che avrebbe dovuto rilanciare il genere ma che è stato lanciato sul mercato poco ottimizzato, buggato, con meccanismi di monetizzazione aggressivi e un gameplay non proprio memorabile. Detto questo però il re dell’horror spaziale rimane lui: Dead Space.
Vedremo mai un Alien in stile Dead Space?
Recentemente tornato come Remake, Dead Space è forse l’esempio più chiaro, limpido, apprezzato e copiato di shooter sci-fi a tinte horror della storia, con i giochi che abbiamo nominato prima che in maniera più o meno ovvia hanno pescato a piene mani dal titolo di EA. Ora però il suo creatore, dopo il fallimento di Callisto Protocol, riflette sulle possibilità che nasconde il futuro.
In particolare ai microfoni di PC Gamer, Glen Schofield, veterano dell’industria videoludica nonché padre di Dead Space e di The Callisto Protocol, ha speculato sulla possibilità di avere tra le mani l’IP di Alien per lavorare a un’altra esperienza horror spaziale.
“Supponiamo che qualcuno venisse da me e mi dicesse: ‘Ti daremo la licenza di Alien’“, ha detto emozionato. “Beh potrei mostrargli immediatamente, non so, forse 100 diversi alieni che ho creato in Midjourney negli ultimi due anni. solo perché mi piace”. Sappiamo benissimo come ami creare mostri organici e orrori spaziali.
“Quindi sì, mi piacerebbe molto realizzare un gioco di Alien, ma devo avere la gestione dell’aspetto creativo, non è negoziabile”, ha rivelato prendendo questa possibilità con assai scetticismo. A noi l’idea piacerebbe e non poco.
