Per risolvere alcune situazioni non bastano i programmatori o gli esperti dei videogiochi: ti serve un investigatore privato!
Che cosa c’entrano i videogiochi con gli investigatori privati? In effetti, se si va a guardare il mondo dei videogiochi, non ci sono poi tanti titoli in cui possiamo impersonare questi eroi così affascinanti che invece nella letteratura poliziesca e nelle serie TV hanno spesso un ruolo principale. 
Ma è una storia che varrebbe la pena di essere raccontata proprio in un film: c’è un videogioco che è legato a doppio filo proprio al lavoro che svolgono gli investigatori privati. Si tratta di un gioco che avremmo potuto perdere per sempre se non ci fossero stati degli esperti pronti a tutto.
E questa storia ci permette anche di guardare dietro le quinte di un grande progetto che forse ci permetterà di continuare a parlare dei nostri videogiochi preferiti nel futuro.
Il videogioco e l’investigatore privato
Non molto tempo fa è partita una iniziativa popolare in Europa per costringere i publisher dei videogiochi a non staccare la spina ai progetti che non sono per loro più redditizi e a consentire agli utenti di poterne conservare almeno una copia da continuare a giocare offline. 
È una situazione che rischia di diventare sempre più importante visto il numero di giochi che esistono solo in versione digitale e visto il numero di giochi che ora esistono solo come multiplayer. Ma la conservazione del patrimonio che compone il passato dei videogiochi è complicata anche con i titoli vecchi.
A parlarne è Marcin Paczynski, Senior Business Development Manager del settore che dentro GOG si occupa del programma di conservazione dei videogiochi del passato.
E nell’intervista ai colleghi di The Game Business Show, Paczynski ha voluto condividere alcune delle storie più strane e più incredibili in cui il suo team si è trovato cercando di rintracciare i detentori dei diritti d’autore di moltissimi videogiochi per poterli preservare nella maniera più corretta. Parlando di vecchi giochi, questo lo conoscete?
Una delle storie più assurde è quella che riguarda un uomo residente nel Regno Unito introvabile che per essere rintracciato è stato stanato da un investigatore privato.
Inconsapevolmente, infatti, quest’uomo, di cui non viene fatto il nome, era tenutario dei diritti di tutta una serie di videogiochi ricevuti come eredità. Ma dato che tutti i documenti erano all’interno di alcuni scatoloni che lui non aveva mai aperto, la verità non era mai saltata fuori.
E trattandosi di una di quelle persone che non hanno un cellulare e che vivono lontano da tutti, riuscire a rintracciarlo è stata una vera impresa.
Questa storia, però, a quanto pare non è l’unica e nel corso dell’intervista con The Game Business Show ne sono emerse anche altre a loro volta particolarissime, come quella di un veterano del Vietnam diventato prima sviluppatore di videogiochi e poi multimiliardario con il petrolio. E tutto questo senza neanche toccare il problema dei giochi che poi, una volta che vengono recuperati, funzionano davvero oppure no.





