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Kingston HyperX Predator M.2 – recensione

Le unità SSD sono sempre più diffuse tra gli utenti PC, complice anche una riduzione dei prezzi che le ha rese alla portata di tutte le tasche. Certo, bisogna dire che la loro capacità non è ancora sufficiente a rimpiazzare quella dei tradizionali dischi meccanici, ma in termini di prestazioni sono anni luce avanti e probabilmente non manca molto prima che i dischi meccanici diventino solo un ricordo. Ebbene, la nuova frontiera sono gli SSD PCIe, non vincolati alle limitazioni delle normali connessioni SATA.
Dopo svariate iterazioni siamo a testare il prodotto di punta di Kingstone, l’HyperX Predator M.2 (2280) PCIe G2 X4, nella sua versione da 240Gb. Quanto è veloce un SSD PCIe M.2? Continuate a leggere la recensione per scoprirlo!

Il Packaging

La scatola contenente il “disco”, nera e pesantemente imbottita all’interno, contiene le istruzioni di montaggio, l’adesivo, il prodotto e un’utilissima licenza di Acronis Ture Image HD.

La macchina del test

Per i test abbiamo utilizzato un sistema basato su CPU Intel Core i7-5820K Haswell-e, scheda madre Asus X99-A, 16GB di RAM Geil EVO Potenza DDR4. La scheda madre ASUS X99-A può ospitare il Predator in formato M.2, attraverso uno slot dedicato di comunicazione. L’uso di un’unità di questo tipo impegna 4 delle 28 linee PCI Express disponibili sulla CPU da noi utilizzata. Lasciandone quindi libere 24 per la comunicazione con la sezione grafica.

Come abbiamo svolto i test

Per renderci effetivamente conto di che cosa fosse in grado di fare l’M.2 abbiamo ricreato un ambiente di utilizzo realistico, installando direttamente su questa unità il sistema operativo Windows 8.1, completo di driver, giochi, antivirus e tutte le applicazioni che quotidianamente si trovano nei nostri desktop, prima di lanciare qualunque tipo di test. Come termini di confronto abbiamo utilizzato un SSD Samsung 840 EVO da 256GB e un HDD meccanico Western Digital serie Green da 1TB di capacità e 7200RPM. Il software utilizzato per i test è ATTO Disk Benchmark 2.47, un freeware che mette alla prova le capacità di lettura e scrittura con pacchetti di dati di dimensioni variabili.

Il risultato, come potete vedere dalle immagini, mostra il vantaggio tecnico delle soluzioni SSD PCIe come questo Predator. Se era chiaro che per il disco meccanico non ci fossero possibilità (parliamo di punte di 100-105MB/s in lettura), lascia esterefatti il confronto con l’SSD Samsung, uno dei più veloci sulla piazza, rispetto al quale il Predator offre prestazioni quasi triplicate. Il disco Sata infatti si spinge fino a un massimo di 550MB/sec in lettura e 530MB/sec in scrittura, mentre il Predator fa segnare 630 MB/sec in scrittura e un mostruoso 1412MB/sec in lettura!
Cosa significa tutto questo all’atto pratico? Innanzitutto significa un tempo di boot di Windows a dir poco impressionante. Parliamo di 8-9 secondi per passare dalla schermata del Bios al desktop funzionante. Insomma un boot più rapido di una console, e considerate che questi tempi includono l’avvio di Antivirus, GOG Galaxy, STEAM e quant’altro. Perché non abbiamo voluto calcolare tempi di boot di un sistema “pulito”.

Conclusioni

Il Kingstone HyperX Predator M.2 è assolutamente un prodotto da consigliare a tutti coloro che vogliono ulteriormente migliorare le performance del loro PC. Lo storage rappresenta ad oggi il collo di bottiglia più importante di un moderno PC ad alte prestazioni. E se già con un SSD si può fare un bel salto in avanti, con un’unità PCI Express come questo Predator ci si spinge addirittura oltre! Il costo del dispositivo su alcuni retailer è intorno ai 240 euro, e considerando le performance e il software in dotazione si tratta di una cifra adeguata. A proposito del software allegato, l’Acronis True Image HD, dobbiamo spendere parole di elogio. In 10 minuti di orologio si può clonare il proprio disco di boot sul nuovo M.2 e iniziare ad usarlo, quindi nessuna necessità di reinstallare o riconfigurare. Un plus da non sottovalutare!

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