Quando pensiamo agli archeologi abbiamo due possibilità: o ci viene in mente Indiana Jones con la sua frusta, o un parruccone noioso che vive in polverose biblioteche. Andrew Reinhard non c’entra nulla con queste due categorie. Certo, ha partecipato a degli scavi, ma adesso si occupa di analizzare non antichi tomi ritrovati chissà in quale posto sperduto, ma di applicare i suoi metodi al videogioco. “Archeogaming”, la definisce, che possiamo tradurre liberamente – e malamente – con archevideologia, e ha pure aperto un blog dedicato all’argomento. Di cosa si occupa? Esattamente di quello che fanno gli archeologi, ma applicato al videogioco, come mostra per esempio questo post sulla numismatica nella serie Elder Scroll. Sta scrivendo un paper sullo scavo fatto per riportare alla luce le copie di ET sepolte nel deserto del Nevada e recentemente recuperate, e sta studiando a fondo il mondo di World of Warcraft, per esempio studiando gli artefatti degli elfi, del loro valore nelle aste e del loro impatto sull’economia del gioco.
Se conoscete l’inglese, vi consigliamo di leggere la sua intervista, pubblicata su VICE.
Altro che “sono solo giochini”.
Fonte: Kotaku
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