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LEGO Lo Hobbit – La Recensione

Siamo giunti ormai al punto in cui il famoso marchio LEGO non è più identificabile solo ed esclusivamente con i famosissimi mattoncini di plastica, ma si è trasformato in qualcosa di diverso. Sono talmente tante le iterazioni videoludiche che prendono spunto dal mondo delle mitiche costruzioni che ormai per i più giovani la parola LEGO rappresenta una serie di videogiochi avventurosi, colorati, ironici, allegri e generalmente di buona fattura.

Nello specifico la formula del successo è creare un connubio tra il plasticoso universo LEGO e il cinema, che fino ad oggi sembra funzionare alla grande. Ecco perché quindi ci ritroviamo a parlare di LEGO Lo Hobbit, il nuovo capitolo della serie di videogiochi del famoso brand dei mattoncini colorati, che si ispira agli ultimi film dedicati alle vicende antecedenti al Signore Degli Anelli portate recentemente sul grande schermo da Peter Jackson.

La struttura del gioco resta sostanzialmente la stessa rispetto agli altri capitoli, ma il miglioramento dal punto di vista della grafica è molto evidente.

Se avete già giocato un altro titolo della serie LEGO sapete già cosa aspettarvi, la struttura del gameplay rimane sostanzialmente la stessa. In una decina di ore circa possiamo rivivere la storia del leggendario Bilbo Baggins, di Gandalf e di tutta la combriccola dei nani determinati a riconquistare le proprie terre natie. Tralasciando i meriti ludici del titolo, dobbiamo dire che dal punto di vista narrativo l’impossibilità di riproporre la trama dei due film in maniera fedele rende lo svolgimento delle vicende piuttosto frastagliato. Molte sezioni di gioco sono infatti poco coese l’una con l’altra. LEGO Lo Hobbit applica diversi riadattamenti alla trama delle pellicole da cui prende spunto ed acquista una personalità propria grazie alla simpatica realizzazione di gag e scenette divertenti. Graficamente dobbiamo dire di trovarci di fronte al miglior gioco LEGO mai realizzato. Seppur l’impronta e l’ossatura siano le stesse dei titoli precedenti, l’impressione generale è che tutto sia stato realizzato con più cura rispetto al passato, perfino nelle animazioni degli omini gialli, che risultano davvero molto espressivi. Dalla contea alle caverne del temibile drago Smaug tutto è realizzato in maniera fedele, gli scorci proposti risultano molto vari e ben diversificati, e contribuiscono a rendere più frizzante l’esperienza complessiva.

Oltre alla modalità storia sono presenti dei minigiochi e una serie di side quest, che aumentano la longevità complessiva del gioco.

Encomiabile è stato il tentativo degli sviluppatori di inserire i minigiochi e sezioni non sempre basate sul mero button smashing, che assilla la stragrande maggioranza delle meccaniche di gioco presenti nei titoli della serie. I combattimenti e la costruzione di oggetti come scale o altri arnesi con i mattoncini sparsi per lo schermo risultano infatti piuttosto ridondanti, ed alla lunga rischiano di stancare. Oltre all’avventura principale, che come vi abbiamo accennato consiste in una decina di ore di gioco (senza creare particolari problemi al giocatore più smaliziato), è stata inserita la possibilità di rivisitare qualche sezione di gioco già esplorata, alla ricerca di collezionabili e piccole side quest, ottime per allungare la durata complessiva del titolo. Chi odia il backtracking non si spaventi, esiste un comodissimo fast travel che permette di tornare in un lampo in ciascuna delle location.

LEGO: Lo Hobbit è divertente e ben realizzato, e regalerà diverse ore di divertimento ai più piccoli ed a tutti i fan della saga.

Se dobbiamo riconoscere a LEGO Lo Hobbit il suo miglior pregio, è senza dubbio il ritmo di gioco, che personalmente ritengo uno degli elementi più importanti per definire un videogame divertente. Il titolo è completamente privo di momenti morti, spenti o troppo passivi, e anche i pochi rallentamenti presenti, dovuti perlopiù allo sviluppo della narrativa, riescono a essere comunque freschi e divertenti. Certo, LEGO Lo Hobbit non è privo di difetti. Graficamente è ben realizzato, ma alcune sezioni più popolate risultano confuse a causa di una gestione della palette cromatica non sempre perfetta: spesso e volentieri infatti capita di perdere di vista per alcuni istanti il proprio eroe. Inoltre durante la nostra prova abbiamo notato diversi problemi con la telecamera, che parecchie volte nascondeva l’azione di gioco e tardava ad allinearsi.

Detto questo, non c’è motivo per il quale i fan dei mattoncini LEGO o/e della celebre pellicola fantasy dovrebbero privarsi di una prova al gioco, perché molto difficilmente rimarrebbero scontenti. Discorso che però non vale per tutti quelli che siano in cerca di sfida: per questo tipo di avventure è necessario rivolgersi altrove.

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