Mighty No.9

È impossibile non notare all’istante la somiglianza che intercorre tra Mighty No.9 e l’ormai abbandonato Mega Man. In effetti, le analogie presenti tra le due creazioni di Keiji Inafune sono assolutamente volute e cariche di un significato che lo sviluppatore vuole trasmettere in modo ben preciso: Mighty No.9 non è altro che la reincarnazione di Mega Man. Sviluppato con un budget di oltre 4 milioni di dollari raccolti attraverso una campagna Kickstarter, il progetto indipendente di Inafune nasce infatti con lo scopo di riportare in vita quel Mega Man che Capcom sembra aver gettato ormai nel dimenticatoio, causando il malcontento dei numerosi fan della saga.
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Proprio come la sua fonte d’ispirazione, anche Mighty No. 9 si configura come un titolo action-platform dall’ambientazione futuristica. Il protagonista del gioco, Beck, è l’unico robot a essere riuscito a sfuggire all’infezione di un terribile virus che ha infettato i suoi otto compagni appartenenti alla serie di robot chiamata Mighty No., di cui egli è il numero nove (come suggerisce il titolo). Con lo scopo di sventare la tremenda minaccia che sta per colpire il pianeta Terra, Beck dovrà quindi affrontare ciascuno dei suoi compagni facendo ricorso alle sue uniche abilità.
Sono proprio le peculiari capacità del protagonista a costituire uno dei principali elementi di innovazione di Mighty No. 9 rispetto al “fratello” Mega Man: Beck sarà infatti in possesso della possibilità di mutare le proprie sembianze e potrà inoltre incrementare le proprie capacità attraverso l’acquisizione delle abilità dei nemici.
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Le trasformazioni di Beck non saranno tuttavia di enorme importanza solo per quel che riguarda le fasi di combattimento, ma anche per le sezioni di platforming. Braccia allungabili, cingoli e magneti saranno solo alcune delle possibilità di metamorfosi offerte dalle incredibili attitudini del Mighty No. 9 , che riuscirà così ad afferrare oggetti lontani, sorpassare terreni accidentati e privare i nemici delle proprie difese.

Proprio come la sua fonte d’ispirazione, anche Mighty No. 9 si configura come un titolo action-platform.

Colpire i punti specifici di un nemico premierà inoltre il giocatore con le Celle d’Energia, che potremo decidere se utilizzare per sbloccare diverse abilità: la presenza di tale elemento non è affatto da sottovalutare, in quanto dona al genere dell’action side-scrolling un’inedita componente strategica. Quanto è stato descritto verrà messo in movimento dall’Unreal Engine 3 che, a detta dello stesso Keiji Inafune, è stato ritenuto il motore grafico più consono per il gioco, grazie alla versatilità che lo caratterizza.
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Se lo spirito che animava i vecchi giochi di Mega Man è presente in modo così forte all’interno di Mighty No.9 c’è un motivo ben preciso, che non consiste esclusivamente nella presenza del suo ideatore, bensì anche in quella di gran parte del team che lavorò originariamente allo storico franchise.

Il protagonista del gioco, Beck, è l’unico robot a essere riuscito a sfuggire all’infezione di un terribile virus che ha infettato i suoi otto compagni appartenenti alla serie di robot chiamata Mighty No.

Il successo riscosso dalla campagna Kickstarter, conclusasi lo scorso mese di ottobre, è stato a dir poco incredibile e ha consentito agli sviluppatori di ottenere i fondi necessari per distribuire il titolo su un’enorme quantità di piattaforme, partendo dal PC per arrivare fino alle moderne PlayStation 4 e Xbox One, senza però dimenticare console portatili quali PSVita e Nintendo 3DS. È innegabile, quindi, il fatto che sia stato possibile procedere a pieno regime con lo sviluppo di Mighty No.9 grazie soprattutto alla trascinante forza dei fan, la cui generosità è stata premiata con l’inclusione di alcune modalità aggiuntive e altri graditi extra, tra cui figura anche una modalità multigiocatore online. Di particolare interesse anche la possibilità di poter richiamare nel corso della partita un personaggio di supporto che attraverso i suoi poteri fornirà un aiuto a Beck. Si tratta dell’eroina Call, che potrà inoltre essere utilizzata dai giocatori all’interno della modalità Cooperativa (che è stata simpaticamente nominata Beck&Call).
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In conclusione, viste le interessanti premesse e la passione che Keiji Inafune sta riponendo nella creazione di Mighty No.9 , è difficile aspettarsi che il game director realizzi un gioco di pessima fattura: le feature presentate danno infatti l’impressione di amalgamarsi alla perfezione per offrire un action-sidescrolling di tutto rispetto. Non resta altro, quindi, che attendere l’arrivo del 2015 per scoprire se il padre di Mega Man riuscirà ancora una volta a fare centro nel cuore di una sempre più speranzosa community di videogiocatori.

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