Mortal Kombat X – la recensione

C’era una volta una sala giochi, una di quelle dove bambini e ragazzi di ogni fascia di età si riunivano tra gli anni ’80 e ’90 per giocare a videogiochi di vario tipo: c’era chi prediligeva il titolo sportivo, chi il platform, e chi si è fatto rapire da quel caratteristico picchiaduro con una grafica molto particolare, quello in cui alla fine del combattimento potevi devastare il povero avversario al grido “FINISH HIM!”.
Da quel periodo Mortal Kombat (che esordiva nel 1992) sono passati ormai 23 anni, e di strada ne è stata fatta in abbondanza, tanta che la serie ha avuto svariati seguiti e spin off, alcuni dei quali anche di stampo del tutto diverso dal genere che caratterizza la saga ideata da Ed Boon e portata al successo planetario grazie alla ormai defunta Midway Games. Ma non tutto è oro quel che luccica, infatti Mortal Kombat ha sofferto di un calo di qualità (e di popolarità) nel tempo che ha portato Midway a essere inglobata dal colosso Warner Bros. Games che le ha cambiato il nome in NetherRealm Studios. Da qui è iniziata la rinascita della serie, cominciata nel 2011 con il reboot e che ritorna finalmente agli antichi splendori quest’oggi: signore e signori, vi presentiamo Mortal Kombat X.
Mortal Kombat X (6)

Mortal Kombat X stupisce per l’incredibile quantità di contenuti: terminata la Storia potrete dedicarvi a quella che un tempo era la Skalata, rinominata (e rimodellata) Torri in questo capitolo.

Non è semplice parlare di un titolo come Mortal Kombat X: da dove cominciare? Si tratta di un picchiaduro, potremmo iniziare parlandovi del gameplay, ma quel che si cela dietro a un “semplice” gioco di combattimenti è in realtà molto di più. Forse quindi è meglio parlarvi prima della modalità Storia, ovvero l’attività che probabilmente i più sceglieranno al primo avvio del titolo in solitaria. A differenza dei maggiori esponenti del genere, in Mortal Kombat X la storia ha un taglio estremamente cinematografico, infatti è quasi più il tempo che passerete a guardare filmati piuttosto che a picchiare il malcapitato di turno, ma va bene così, perché il sistema funziona alla grande e permette di trascorrere diverse ore (circa 5, al netto dei game over) alla scoperta delle vicende che legano vecchie e nuove personalità della saga.

Tornano a grande richiesta le X-Ray, violente mosse “spezza-ossa” che infliggono ingenti danni, così come le Brutality, leggermente riviste in questo capitolo.

Ogni capitolo è dedicato a un personaggio, ci verrà mostrato il suo background e del perché è arrivato dov’è ora; dopo averlo utilizzato per un paio di combattimenti si passa al capitolo successivo: i filmati che illustrano la trama sono spesso intervallati da (semplici) Quick Time Event, una trovata che mantiene alta la concentrazione anche di chi non è interessato all’ennesimo incidente diplomatico tra la Terra e il Regno Esterno.
Mortal Kombat X (8)
Terminata la piacevole Storia potremo avventurarci in tante altre modalità che rendono il titolo estremamente longevo, ma prima di farvele conoscere vorremmo soffermarci sul gameplay, il fulcro di qualsiasi picchiaduro che si rispetti: partiamo subito dicendo che non ci sono stravolgimenti rispetto a quanto già  visto nell’ultimo Mortal Kombat uscito quattro anni fa, quindi i fan si troveranno subito a loro agio, per il resto lo schema dei comandi è il solito, ognuno dei quattro tasti principali è affidato a un arto del combattente tra pugni e calci, le prese e la parata sono come sempre sui dorsali, così come le interazioni con l’ambiente, una novità introdotta in questo primo capitolo next gen.

A differenza dei maggiori esponenti del genere, in Mortal Kombat X la storia ha un taglio estremamente cinematografico, infatti è quasi più il tempo che passerete a guardare filmati piuttosto che a picchiare il malcapitato di turno.

Non di rado infatti vi ritroverete a sbattere l’avversario contro un muro, colpirlo con casse, attrezzi di vario tipo e persino con una vecchietta che passeggiava tranquillamente per l’arena! In alcuni stage è inoltre possibile appendersi ad appigli che cadono dal soffitto per spostarsi rapidamente da un punto all’altro del livello. Tornano a grande richiesta le X-Ray, violente mosse “spezza-ossa” che infliggono ingenti danni, così come le Brutality, leggermente riviste in questo capitolo come combo da eseguire poco prima della fine del combattimento.
Mortal Kombat X
Fanno ritorno anche gli stili di combattimento, ben tre per ogni combattente, e si tratta di varianti che possono cambiare sensibilmente la tipologia di approccio all’avversario: chiaramente i giocatori più esperti si ritroveranno a espandere il loro moveset di molto grazie alle combo, mentre i novizi potranno tentare colpi differenti pur utilizzando lo stesso personaggio, il titolo strizza l’occhio a entrambe le categorie in questo frangente.
Come non citare poi il marchio di fabbrica della serie, il fiore all’occhiello da più di 20 anni della saga? Esatto, parliamo proprio di loro, le Fatality: per quei due che non le conoscessero si tratta di mosse finali estremamente truculente che uccidono l’avversario quando esaurisce la vita, solitamente eseguite grazie a una combinazione di tasti piuttosto difficile, ma la grande novità, che ha già fatto storcere il naso a tantissimi fan di vecchia data, è la possibilità di eseguirle in versione “semplice”. Esistono infatti dei gettoni ottenibili come ricompense che permettono di eseguire una Fatality con la semplice pressione di uno o due tasti, rendendole estremamente facili da compiere anche per i novizi della serie, ma non è tutto: è inoltre possibile acquistare questi gettoni pagando con soldi reali, così come per tante altre cose all’interno di Mortal Kombat X, una soluzione opinabile, dal momento che sono presenti alcuni personaggi acquistabili solo tramite DLC, e la sensazione è che in futuro vedremo il titolo riempirsi di questi ultimi…
Mortal Kombat X (4)

La grafica è di ottima fattura, con modelli dei personaggi ben realizzati ed effetti “gore” riprodotti in modo efficace.

Come dicevamo prima, Mortal Kombat X stupisce per l’incredibile quantità di contenuti: terminata la Storia potrete dedicarvi a quella che un tempo era la Skalata, rinominata (e rimodellata) Torri in questo capitolo. La Klassica, come suggerisce il nome, è la classica sfilza di 10 combattimenti consecutivi da affrontare dopo aver scelto il proprio personaggio, il quale avrà il suo finale dedicato al termine della scalata verso la cima della Torre. Non vi basta? Beh, sappiate allora che NetherRealm ha inserito diverse varianti di Torri, come per esempio “Sopravvissuto”, una modalità in cui dovrete affrontare infiniti nemici consecutivamente senza il rigenero della vita, una sfida solo per i più audaci! Per chi invece si sentisse particolarmente fortunato esiste “Prova la tua fortuna”, dove andrete incontro a combattimenti influenzati da modificatori totalmente casuali. Non è finita! Ci si può dilettare anche nelle Torri Viventi, una novità assoluta per la serie: si tratta di scalate contro nemici offline con condizioni particolari che si attivano solo con la console connessa, perché cambiano rispettivamente ogni ora, ogni giorno e ogni settimana.
Mortal Kombat X (5)

Il gioco gira tranquillamente a 60fps, rendendo i combattimenti veloci e dinamici.

Per terminare l’esperienza in singolo, menzione d’onore alla Kripta, rinnovatissima nell’estetica e nelle funzioni, infatti ora si tratta di una specie di cimitero pieno di tombe liberamente esplorabili in prima persona, dove ogni tomba rappresenta un contenuto da sbloccare sborsando una determinata quantità di monete guadagnate combattendo, contenuti che possono essere nuove Brutality, Bozzetti, e tante altre chicche che faranno la gioia dei fan.
Tuffiamoci quindi nel multiplayer, immancabile in ogni titolo di combattimento, ed estremamente ben realizzato in Mortal Kombat X: presenti i classici 1 vs 1 ma assenti ingiustificati i combattimenti in tag team 2 vs 2, divertentissimi soprattutto con altri amici nel salotto di casa; online ci si può affrontare in partita classificata o privata, presente nuovamente anche l’amatissima modalità Re della Collina, una lobby online dove “chi vince regna”, e aspettando il proprio turno è possibile godersi il combattimento, dando anche un voto al termine dello stesso.

Esistono dei gettoni ottenibili come ricompense che permettono di eseguire una Fatality con la semplice pressione di uno o due tasti, rendendole estremamente facili da compiere anche per i novizi della serie.

Ciò che vi viene chiesto subito quando inserite il gioco per la prima volta, ma che abbiamo riservato per questo paragrafo, è a quale Fazione volete appartenere tra Lin Kuei, White Lotus, Brotherhood of Shadow, Black Dragon e Special Forces: infatti, ogni combattimento che affronterete -sia online che offline- porterà un guadagno in termini di punti al vostro Clan d’appartenenza, oltre che ricompense personali per voi al raggiungimento di determinati obiettivi e salendo di grado. L’idea è assolutamente apprezzabile, contribuisce a creare una situazione in cui il giocatore è incentivato a giocare a lungo per portare la propria Fazione al predominio sulle altre nel corso di una settimana, lasso di tempo durante il quale la guerra si protrae prima dell’azzeramento dei punti e della proclamazione dei vincitori.
Mortal Kombat X (2)
Terminiamo questa epopea fatta di cazzotti e sangue parlando del lato tecnico di Mortal Kombat X, assolutamente encomiabile: la grafica è di ottima fattura, con modelli dei personaggi ben realizzati ed effetti “gore” riprodotti in modo efficace, alcune Fatality vi rimarranno in testa per la brutalità visiva a cui sarete sottoposti. La brutalità è anche sonora in realtà, tra rumori di ossa che si spezzano, organi che esplodono e budella tirate fuori di forza dal povero malcapitato c’è da andare cauti con le cuffie e home theatre vari se siete deboli di stomaco (budella… deboli di stomaco… no eh?)!

Ogni combattimento che affronterete -sia online che offline- porterà un guadagno in termini di punti al vostro Clan d’appartenenza.

Il gioco gira tranquillamente a 60fps, rendendo i combattimenti veloci e dinamici, non abbiamo notato rallentamenti di sorta se non in un paio di punti nella modalità Storia, ma si tratta davvero di piccolezze: le arene sono anch’esse realizzate e caratterizzate egregiamente, se solo non fossero così poche… Ottimo anche il doppiaggio italiano dei personaggi, la caratterizzazione passa anche (e soprattutto) da queste cose; i temi epici e avvincenti che da sempre sono caratteristici della serie tornano di prepotenza a rimbombare durante le fasi più concitate, innalzando il lato artistico dell’opera a un livello di molto superiore alla media.
In definitiva, Mortal Kombat X è un signor picchiaduro, un degno omaggio alla serie che da anni merita un titolo di questo spessore, capace di regalare tonnellate di ore di divertimento tanto in single player che in multiplayer: se amate il genere è un acquisto imprescindibile.

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