Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Revolution – la recensione

Sembra proprio che non ci si stanchi mai di Naruto. In quasi dieci anni di vita, il manga creato da Masashi Kishimoto ha infatti saputo conquistare e mantenere un pubblico fedele, affascinandolo grazie alla propria capacità di ricreare visioni atipiche ma allo stesso tempo classiche. Ben comprendendone il potenziale, col tempo sono nate anche numerose trasposizioni videoludiche di quest’opera, di cui questo Ultimate Ninja Storm Revolution è solo l’ultimo rappresentante, un tentativo da parte dei CyberConnect2 di migliorare la propria creatura, creando un picchiaduro più corposo e più saporito.
Tale intenzione è chiara fin dall’impostazione narrativa generale: invece che seguire più o meno pedissequamente l’epica di Kishimoto, si imbastisce una modalità del tutto diversa, il Torneo Mondiale Ninja, una grande adunata per decidere chi sarà il ninja migliore di tutti. Scelto un personaggio, quindi, si tenterà la scalata, partendo dal grado D fino all’S; il torneo si svolge principalmente in una serie di battaglie a 4, dove vince chi allo scadere del tempo ha più Sfere Battaglia degli altri, e gli avversari vanno colpiti per far sì che lascino cadere le proprie. Già in questa modalità, però, si incominciano a vedere i primi difetti, rappresentati da un “fattore caos” fin troppo preponderante e una IA non proprio brillante, tanto che per compensare si è provveduto a inserire degli appositi “disturbatori” nelle arene, che appaiono casualmente e possono essere solo evitati.
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Invece che seguire più o meno pedissequamente l’epica di Kishimoto, si imbastisce una modalità del tutto diversa, il Torneo Mondiale Ninja.

Oltre ai combattimenti “ufficiali”, però, c’è anche una componente di stampo più GdR, che consiste nell’esplorazione dell’isola dove si svolge il torneo. Tale mappa, che si estenderà progressivamente al completamento di ciascun grado, contiene al proprio interno una serie di incarichi secondari, i quali avranno principalmente la funzione di sbloccare tutto il resto del cast, che è veramente sconfinato (varianti comprese, siamo oltre l’ottantina). Sebbene si sia cercato di variare la natura degli incarichi attraverso l’esplorazione e la ricerca di oggetti, la maggior parte dei personaggi richiederà di essere battuta in combattimento prima di rendersi selezionabile. In questi casi, lo scontro avverrà in maniera più canonica: un tasto per l’attacco, uno per caricare il chakra e i dorsali per chiamare fino a due personaggi di supporto. Ai grilletti sono invece affidati la schivata e la tecnica della sostituzione, che permette di interrompere una combo dell’avversario e comparirgli alle spalle per un contrattacco immediato, comunque sottoposta ad un apposito indicatore in modo da evitarne l’abuso.

Il cel-shading dei personaggi è sempre azzeccato, ma le ambientazioni rimangono decisamente spoglie.

Per quanto effettivamente semplice da imparare, il sistema garantisce anche un certo grado di profondità; la concentrazione, in questo caso, sta nell’uso oculato delle proprie risorse (oggetti, tecniche, supporto) più che sulla concatenazione vera e propria di combo infinite. Proprio a voler ribadire questa caratteristica è stata introdotta la meccanica degli Stili (Tecnica Suprema, Azione, Risveglio) i quali modificano sensibilmente la tattica e vanno scelti con una certa oculatezza, sebbene anche qui ci sia una calibrazione non del tutto perfetta.
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Sebbene si sia cercato di variare la natura degli incarichi attraverso l’esplorazione e la ricerca di oggetti, la maggior parte dei personaggi richiederà di essere battuta in combattimento prima di rendersi selezionabile.

La parte narrativamente più interessante sta però nella seconda modalità proposta nel menu principale: le Avventure Ninja. Qui si dovrà combattere una serie di scontri uno contro uno, ogni volta con un personaggio diverso. Oltre a essere utili per familiarizzare con personaggi avanzati o comunque più tecnici della media, nella loro brevità gli intermezzi narrativi che interlacciano questi combattimenti svelano tutta una serie di retroscena della storia principale (ad esempio, la nascita dell’Organizzazione Alba). Da segnalare l’ottima qualità di tali filmati, segmenti inediti animati a mano direttamente dallo studio responsabile dell’anime originale. Completano l’offerta ludica la componente online e una classica modalità libera.
Tecnicamente, invece, non si registrano particolari cambiamenti. Il cel-shading dei personaggi è sempre azzeccato, ma le ambientazioni rimangono decisamente spoglie; ottima tuttavia la colonna sonora.
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In definitiva, Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Revolution è un prodotto evidentemente di transizione, un antipasto saporito seppure non del tutto impostato. Si intravede però, a dispetto dei difetti, una sincera intenzione di innovare il gameplay e la struttura generale della serie, forse anche in vista dello sbarco su PS4 e Xbox One, e questo per adesso basta a rendere l’offerta ludica appetibile quel minimo che basta ai fan sfegatati. Ma purtroppo, solo a loro.

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