Naughty Dog non vuole darci The Last of Us 3 allora ecco TLOU 0

Naughty dog non sembra stare lavorando abbastanza velocemente a The Last Of Us 3 e quindi, nel frattempo, ecco TLOU 0.

Ci vorrà, e ormai lo sappiamo, diverso tempo prima che Naughty Dog ci mostri qualcosa di nuovo e soprattutto ci vorrà molto tempo prima che il team di sviluppo ci regali un nuovo capitolo della serie di The Last of Us.

The Last of Us 2 finale
Naughty Dog non vuole darci The Last of Us 3 allora ecco TLOU 0 – Videogiochi.com

Probabilmente, come con Game of Thrones, andremo avanti con la serie prima di vedere la fine del materiale di partenza. Ma ecco che qualcuno ha deciso che questa situazione non può essere più sostenuta e allora, anziché offrirci The Last of Us 3, ecco che appare quello che possiamo tranquillamente definire The Last of Us 0.

Un esperimento che, tra le altre cose, ci fa venire una sensazione di nostalgia per qualcosa che in realtà non esisteva prima di questi ultimi mesi.

The Last of Us 0, il capitolo che non sapevate di voler giocare

Il primo gioco della serie di The Last of Us è uscito ufficialmente nel 2013. Eppure c’è qualcuno che è riuscito a tornare indietro nel tempo e a trasformare l’esperienza del gioco di Naughty Dog in un titolo modello fine anni ’80, inizio anni ’90.

gioco demake the last of us
The Last of Us 0, il capitolo che non sapevate di voler giocare- videogiochi.com

Il merito va a danegusta, developer indipendente che su itch.io ha pubblicato un titolo gratuito chiamato semplicemente The Last of Us Demake. A me però piace di più l’idea che si chiami The Last of Us 0.

La storia vede la giovane Eliana, che il developer ribadisce è un “personaggio originale completamente“, trovare Jorel,altro nome originale“, all’interno di un ospedale abbandonato.

Chiaramente, trattandosi di The Last of Us, all’interno di questo ospedale ci sono risorse da raccogliere per riuscire a sopravvivere, creature raccapriccianti da affrontare e lo scopo ultimo è quello di arrivare all’uscita.

Estremamente divertente la nota che accompagna la pubblicazione di The Last of Us in versione anni ’90, in cui il developer chiede gentilmente a Sony di non essere denunciato anche perché lui vive a Baia e non ha di certo i soldi per arrivare negli Stati Uniti per sostenere un processo.

Il gioco, ma questo probabilmente persino gli avvocati di Sony lo capirebbero da soli, è semplicemente una parodia demake per un titolo che chiaramente, anche a distanza di più di 10 anni dall’uscita del suo primo capitolo, continua a essere fonte di ispirazione. E la prova che i giochi possono permettersi di non essere troppo realistici per avere successo ce l’abbiamo.

Il gioco sviluppato da danegusta è piuttosto breve ma adesso noi come tanti vogliamo rimproverare al developer di non aver creato un’esperienza di gioco più lunga.

Visti i tempi di sviluppo estremamente lunghi per i nuovi giochi, siamo più che disposti a giocare con The Last of Us 0 un pixel dopo l’altro.

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