Nel futuro prossimo le IA prenderanno anche questi lavori? Secondo una previsione entro ill 2035 vedremo sparire anche questi posti di lavoro.
Cosa succederà al mondo del lavoro nel momento in cui l’intelligenza artificiale prenderà sempre più piede e occuperà sempre più posizioni?
Finiremo con il diventare persone perennemente in vacanza con qualcuno che lavora al posto nostro o, come nella peggiore delle storie distopiche, finiremo invece con il diventare schiavi di quelle stesse intelligenze artificiali che, volenti o nolenti, stiamo contribuendo a costruire?
Secondo uno di quelli che è considerato un esperto e grande fan proprio delle intelligenze artificiali, la domanda si risponderà da sola entro i prossimi dieci anni, e c’è una nuova categoria di lavoratori che rischia di andare a spasso.
Questo lavoro non servirà più entro il 2035: lo farà l’intelligenza artificiale?
Mentre tanti artisti e creativi in tutto il mondo si domandano ancora perché dovrebbero affidare a un pallottoliere probabilistico che decide in base a una serie di input binari cosa è bello e cosa no il proprio futuro, altrove c’è invece chi sembra aver accolto con gioia la possibilità di tagliare le spese e fornire, questo almeno a parole, un servizio migliore.
Uno dei settori in cui a quanto pare troveremo posto per le IA è addirittura l’insegnamento. Geoffrey Hinton, nel suo intervento che si è svolto nei giorni scorsi alla GITEX Europe, ha vaticinato che entro il 2035 tanti insegnanti saranno sostituiti da tutor personalizzati con intelligenza artificiale.
La motivazione per questa sua previsione è che, e questo è un dato di fatto, se i ragazzi vengono seguiti uno a uno imparano molto meglio che non in classe. E nel Regno Unito gli esperimenti sono già cominciati.
Paradossalmente, come tutto ciò che succede con l’intelligenza artificiale, questi tutor si stanno addestrando in quelle stesse classi con quegli stessi insegnanti di cui, tra dieci anni, probabilmente prenderanno il posto.
Di certo, e in questo siamo d’accordo con chi parla delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, siamo di fronte a macchine che, se opportunamente addestrate, possono essere molto più precise.
Peccato però che rischiamo di tirare su una generazione di esseri umani alienati: a scuola infatti non si impara solo strettamente il necessario per leggere e scrivere e fare di conto.
La scuola è in sé un piccolo mondo e ci prepara a quello che è il mondo esterno. A scuola si imparano le regole della convivenza civile, per esempio.
A scuola si impara a rispettare l’autorità e si impara soprattutto che ogni azione ha una conseguenza. Sarà interessante vedere come i famosi tutor, nel momento in cui dovranno valutare i ragazzi, saranno in grado di tenere in conto se per esempio il ragazzo o la ragazza che hanno davanti è una persona molto emotiva e che ha bisogno di un po’ più di tempo per elaborare la risposta, oppure se magari il bambino o la bambina che sta interrogando ha avuto una brutta mattinata a casa e quindi non riesce a concentrarsi.