Dopo 90 anni di onorato servizio sul nostro pianeta e con il nuovo film in arrivo per Superman è tempo di svelare il suo più grande segreto.
Il nuovo film diretto da James Gunn, che ha come protagonista l’Uomo d’Acciaio, è in dirittura d’arrivo nelle sale cinematografiche.
Finalmente sono finiti i trailer e comincia la vera giostra. Tanto si è già detto e molto si è già discusso del modo in cui Gunn ha deciso di rappresentare Superman e il suo mondo, anche semplicemente da un punto di vista di color grading.
Rispetto ad alcune pellicole precedenti, questo Superman appare per certi aspetti molto più simile al fumetto originale, con una valanga di colori che sembravano essersi dileguati tempo fa da Hollywood.
Ma non è la palette scelta dal regista ad aver scatenato critiche feroci. Critiche feroci che, e lo capirete tra pochissimo, ci dicono molto più di quello che vorremmo sapere riguardo lo stato attuale del nostro pianeta e di chi lo abita.
Cosa sconvolge tanto del nuovo film di Superman?
Se vi è capitato anche solo di sfuggita di vedere uno qualunque degli adattamenti cinematografici dedicati all’Uomo d’Acciaio, i cui poteri arrivano dall’esposizione ai raggi solari, avrete sicuramente incontrato una delle scene, girata in vari modi ma sempre più o meno presente, più tristi del cinema e dei fumetti: il momento in cui i genitori di Kal-El sono costretti a infilarlo dentro una specie di incubatrice volante e a lanciarlo in orbita perché Krypton sta morendo.
Fatalità della sorte, il piccolo Kal-El atterra in malo modo in un campo e viene raccolto da una coppia in cerca disperata di un figlio. Questo è l’incipit di Superman. Da 90 anni.
Eppure, per qualcuno nella nuova America guidata da Donald Trump, questo è un segreto che è stato custodito gelosamente e che solo adesso pare essere rivelato.
Questo perché finora nessuno si era mai davvero soffermato, perché non era mai stato un vero problema, sul fatto che Superman in realtà non sia altro che un giovane immigrato che arriva in maniera illegale sul suolo americano e che viene, tra l’altro, adottato da una coppia che arriva a fare documenti falsi pur di proteggere la sua reale identità.
A ribadiree che questa è la storia di Superman anche il regista, che ha voluto sottolineare come sia effettivamente la storia di un immigrato e allo stesso tempo una storia che ci insegna quello che è il valore della gentilezza e “che abbiamo perso“. Parliamo di cose davvero sconvolgenti, ora.
Ma apriti cielo, online tutta una serie di soggetti legati in vario modo all’amministrazione che invece sta facendo della lotta all’immigrazione il suo cavallo di battaglia più famoso, sono apparentemente caduti dalle nuvole e hanno iniziato a prendersela con il personaggio, con il film, con il regista e con tutta la produzione.
Quello che stupisce è effettivamente come solo adesso che l’immigrazione pare essere la radice di tutti i mali, molti si rendono conto che quello che viene sentito come uno dei supereroi più americani che esistano (in realtà prodotto da due autori ebrei in fuga dai nazisti rifugiati negli Stati Uniti) sia proprio il rappresentante di quella massa di abbietti criminali che oltrepassa il confine. Un’ironia che forse neanche il grande Stan Lee avrebbe potuto prevedere.
