Nuova tassa per chi fa shopping online: mazzata in arrivo per gli italiani

Non ci bastavano i dazi che potrebbero far aumentare tutto, ora rischia di entrare in vigore una nuova tassa legata direttamente allo shopping online.

Questo 2025 probabilmente rimarrà alla storia come uno degli anni in cui si è parlato più spesso in assoluto di tasse, dazi, aumenti e quindi l’anno in cui qualunque scelta è diventata una scelta estremamente sofferta. Un’altra nuova tassa, infatti, potrebbe stare per abbattersi su tutti quelli che amano fare shopping online.

computer con piccolo carrello della spesa sopra barrato
Nuova tassa per chi fa shopping online: mazzata in arrivo per gli italiani – videogiochi.com

Una nuova tassa che rientrerebbe in una strategia volta a migliorare sul lungo periodo la situazione economica del nostro paese, ma di certo non è qualcosa di cui si può essere contenti.

La nuova tassa pronta a colpire tutto lo shopping online

Prima furono i dazi di Trump e le contromisure che l’Unione Europea sta immaginando di mettere in pratica a rendere instabile la situazione mondiale. Le tasse così imposte, perché alla fine di tasse stiamo parlando, porteranno nuovi aumenti a tanti beni e tanti servizi, compresi anche molto probabilmente i prodotti elettronici con in testa PC e videogiochi.

bandiera dell'ue
La nuova tassa pronta a colpire tutto lo shopping online – videogiochi.com

Ma sembra che l’idea delle tasse per finanziare i bilanci non sia più un tabù: l’ultima novità arriva di nuovo dall’Unione Europea che con il bilancio presentato per il prossimo settennato punta a fare cassa anche sfruttando l’esplosione che si è avuta nell’ultimo periodo dello shopping online, in particolare dello shopping online a basso costo fatto attraverso siti come Temu e Shein.

Per poter sfruttare tutto lo shopping che facciamo e che faremo, l’idea è quella di inserire una misura di tassazione per i pacchi che arrivano da Paesi esterni all’Unione Europea.

E ovviamente le piattaforme più colpite sarebbero proprio quelle che adesso vanno per la maggiore tra gli abitanti dell’Unione Europea. Lo scopo dichiarato sarebbe però chiaramente non solo quello di fare cassa inserendo una tassa di gestione ai pacchi in arrivo, ma anche quello di lavorare per ristabilire un po’ di equità e di concorrenza con i rivenditori europei che ovviamente non sono in grado di sostenere gli stessi prezzi stracciati dei prodotti cinesi.

Quale possa essere l’entità del nuovo balzello non è stata ancora chiarita e sarà stabilita probabilmente in un secondo momento. Quello che però si può immaginare è che comunque rischiano di esserci aumenti anche per i prodotti di queste piattaforme, il che renderebbe lo shopping ancora più complicato di quanto non sia già adesso.

L’unica piccola consolazione è che non ci saranno solo nuove tasse sullo shopping fatto online. Resta comunque da vedere se il blocco del bilancio, che viene discusso nella sua interezza anche dai capi di Stato dei membri dell’Unione Europea, verrà approvato così come è o se ci saranno poi delle modifiche. Per esempio, sarebbe interessante inserire una volta ogni tanto qualche tassa per andare a toccare effettivamente quei settori dove si muovono miliardi, per esempio le banche.

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