Nuova tassa speciale per chi ha Bitcoin e altre crypto: è la fine di un’era?

Potrebbe arrivare una nuova tassa sui Bitcoin e su tutte le altre criptovalute. Il motivo della proposta è più che sensato ma di certo non è facile applicarla.

Tra le tante cose su cui si potrebbe parlare in termini di tassazione aggiuntiva, c’è qualcuno che finalmente ha deciso di andare a guardare anche a quello che succede nel mondo dei Bitcoin e delle criptovalute, ma non solo. La proposta di legge ha infatti delle fondamenta che sono quantomeno logiche, anche se per qualcuno potrebbero non essere corrette.

bitcoin e uomo con testa a forma di sacchetto di soldi e scritta TAX
Nuova tassa speciale per chi ha Bitcoin e altre crypto: è la fine di un’era? – videogiochi.com

Anche perché, quando si parla di tasse, c’è sempre qualcuno che le paga e qualcuno che invece, con trucchi ed escamotage, riesce a evitarle. Se stavolta invece si riuscisse davvero ad andare a colpire chi va colpito, probabilmente anche la nuova tassa sui Bitcoin e le criptovalute verrebbe accolta con un po’ meno di ritrosia e malumore. Di cosa si tratta nei fatti?

Una tassa sui Bitcoin e le criptovalute per salvare l’ambiente

Qualche anno fa, quando sono esplose le criptovalute, abbiamo cominciato a parlare anche del modo in cui tutta questa nuova tecnologia viene gestita e come è possibile, con pazienza e soprattutto con un’abbondante quantità di strumenti tecnologici, entrare in possesso di abbastanza spiccioli virtuali da poter poi diventare ricchi. Ma tutta questa tecnologia chiaramente pesa sull’ambiente, come qualunque altra cosa che facciamo ogni giorno.

bitcoin e schermata con l'andamento del mercato
Una tassa sui Bitcoin e le criptovalute per salvare l’ambiente – videogiochi.com

Motivo per cui Laurence Tubiana, che attualmente dirige la European Climate Foundation, ha una proposta di legge pensata proprio per tassare sia le criptovalute sia l’intelligenza artificiale.

Il motivo è effettivamente quello di far pagare a chi produce enormi quantità di gas serra e quindi di inquinamento parte delle spese per la transizione energetica.

Non si può infatti negare che le attività legate all’intelligenza artificiale e alle criptovalute come i Bitcoin consumano grandissime quantità di energia in ogni secondo in cui vengono utilizzate. E questa energia, purtroppo, al momento è ancora prodotta in grandissima parte con combustibili fossili e che quindi a loro volta rilasciano nell’ambiente CO2.

Costringere in qualche modo chi guadagna con i Bitcoin, con tutte le altre criptovalute e anche le società che fanno miliardi con l’intelligenza artificiale a pagare per l’inquinamento che producono non sembra una cattiva idea. In più, sottolinea Tubiana, non ci sono regole di alcun tipo in essere ed è il caso che qualcuno cominci a pensarci. Se vuoi guadagnare soldi senza inquinare puoi fare altro.

Ci sono, ed è facile immaginarlo, diversi scogli da superare: le società che lavorano e guadagnano con queste nuove  tecnologie potrebbero per esempio decidere di spostarsi dove la tassazione per l’ambiente non esiste mentre riguardo le criptovalute, Paesi come gli Stati Uniti potrebbero opporsi in ogni modo. Negli USA la nuova amministrazione sembra essere diventata fan delle cripto e l’introduzione di una tassazione apposita potrebbe creare ulteriori frizioni.

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