Un gioco che ribalta completamente l’andamento del mercato e che da titolo con componente multiplayer diventa di colpo single player.
Se si analizza il mercato dei videogiochi degli ultimi due decenni è possibile notare un trend piuttosto interessante e che ormai non fa praticamente più notizia. Dopo averci fatto giocare tutti insieme, fisicamente, nelle sale giochi, tantissimi hanno vissuto la propria passione per l’industria del gaming da casa, con le prime console che potevano essere portare nel soggiorno o nella cameretta. Una meraviglia da vivere in privato, con qualche familiare e gli amici più stretti.
Poi il mondo del gaming è cambiato ancora una volta e complice la diffusione sempre maggiore di internet ecco che è abbiamo cominciato a far comunicare le nostre macchine, i nostri avatar e persino gli stetti videogiocatori tramite chat scritte o vocali. E oggi abbiamo un’industria che si focalizza soprattutto sul gaming online con tantissimi titoli che sono creati e funzionano soltanto come esperienze multiplayer. Un fenomeno che si è cementificato con l’esplosione dei battle royale prima e degli extraction shooter poi.
E mentre in tanti si tuffano ogni giorno per vivere Fortnite, Warzone, Battlefield 6, CS:GO, FC 26 o il recente Arc Raiders insieme e contro gli altri, ecco che c’è un nuovo videogioco che inverte la tendenza: pensato inizialmente come l’ennesimo titolo multiplayer ecco che arriverà nelle case di tutti come single player con una campagna classica.
Niente più co-op: il titolo che sarà solo single player
Un ribaltamento totale del trend, che vede sempre più prodotti anche storicamente single player e apprezzati proprio per la propria storia diventare di colpo esperienze multigiocatore, in certi casi anche inutilmente e non proprio ottenendo una risposta positiva del pubblico. Si pensi al recente Marathon di Bungie, che ha preso una IP ricordata per il proprio single player coraggioso e complesso, memorabile, e l’ha trasformata in un live service.
Il titolo di cui parliamo oggi invece ha fatto l’opposto. Presentato soprattutto come un titolo co-op da vivere insieme agli amici, alla fine si è optato per un cambio di rotta e per un focus tutto incentrato sul single player e sull’esperienza da vivere in solitaria.
A comunicarlo è Marco Ponte, direttore creativo di Terminator Survivros, sviluppato da Nancon Milano. In un post infatti lo sviluppatore ha annunciato come dopo tanti mesi di test interni, discussioni con i giocatori e i fan di questa IP, alla fine è stato deciso per un cambiamento di rotta. Occhio intanto allo strano caso di un giocatore su Baldur’s Gate 3.
“Siamo giunti alla conclusione che per offrirvi un’autentica esperienza Terminator con il miglior gameplay possibile in termini di sparatorie ed esplorazione, avremmo dovuto mettere da parte la modalità multiplayer cooperativa“.
Ora non resta che aspettare e dare ovviamente al team di sviluppo tempo per lavorare. Come al solito i commenti sono divisi: alcuni hanno apprezzato, altri condannato questa scelta.
