One Piece Unlimited World Red – la recensione

Strana storia, quella di Unlimited Red. Stiamo infatti parlando di un gioco che è nato su 3DS, l’unica versione disponibile in Giappone, e che negli altri Paesi è stato reso disponibile anche sulle console casalinghe PlayStation 3 e Wii U, oltre che su PS Vita. Chiaramente, si tratta di un’esperienza inizialmente concepita su piccola scala, e questo fattore emerge in maniera piuttosto palese andando avanti nell’avventura. Le ambientazioni sono limitate, i nemici su schermo presenti in numero tutt’altro che impressionante, con modelli dei protagonisti che risentono evidentemente dell’originale natura portatile. Tuttavia, i colori e l’energia vibrante del mondo di One Piece riescono a essere coinvolgenti anche nonostante la ristrettezza grafica.
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La componente ruolistica e quella d’azione lavorano in sinergia, e l’economia del gioco è imperniata perlopiù su combattimenti in progressione lineare

A livello di caratterizzazione e narrazione, ci troviamo infatti sicuramente su buoni livelli, per essere un adattamento videoludico. Non a caso, il gioco è stato realizzato a stretto contatto con l’autore del manga originale, Eiichiro Oda, che ha curato anche la creazione di Red, l’antagonista del gioco, che si distingue perciò per carisma e fascino. Per gli appassionati del manga si tratta sicuramente di un prodotto allettante: troverete infatti citati tantissimi degli avversari visti finora nella controparte cartacea, assieme alle ambientazioni più iconiche. Rufy potrà spostarsi all’interno di una cittadina hub, chiamata Trans Town, che peraltro potrà navigare a suo piacimento in orizzontale e verticale, grazie alla possibilità di aggrapparsi a delle sporgenze usando le sue poderose braccia allungabili.

Siamo chiaramente di fronte a un prodotto concepito per essere smaltito a spizzichi e bocconi.

In questa cittadina potrete acquistare oggetti, e parlare con diversi personaggi, in perfetto stile gioco di ruolo. Potrete anche cimentarvi in passatempi stravaganti, come pescare, e altri in linea con il personaggio, come cercare tesori; questo è del resto un titolo perfetto per chi ama esplorare ogni anfratto e andare alla ricerca di tutti gli oggetti nascosti!
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La componente ruolistica e quella d’azione lavorano in sinergia, e l’economia del gioco è imperniata perlopiù su combattimenti in progressione lineare, che vi forniranno ricompense sotto forma di esperienza e oggetti. In questo modo, potrete far progredire il vostro personaggio, migliorare il suo equipaggiamento e in generale farlo diventare più forte.

La ripetitività rimane, tuttavia, uno dei difetti più gravi del titolo, e non aiuta in questo senso che il level design e il posizionamento dei nemici siano insopportabilmente prevedibili.

Rufy può essere accompagnato in combattimento da uno o due personaggi, con un sistema che ricorda molto da vicino, per frenesia e spettacolarità, quello di Kingdom Hearts. Il paragone non regge però per quanto riguarda la profondità del comabt system. A differenza di quanto avviene negli episodi portatili della serie Square-Enix/Disney, quali Birth by Sleep e Dream Drop Distance, i personaggi disponibili in Unlimited World Red hanno a disposizione un set di mosse decisamente limitato. Potrete infatti usare soltanto due attacchi, più uno speciale, e quindi, per la maggior parte del tempo, vi ritroverete semplicemente a pigiare furiosamente sui tasti, “spammando” sempre gli stessi attacchi.
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Molto spesso, anche lavorando in coppia, i nemici non richiedono particolari schemi per essere abbattuti, e anche qui il “button mashing” sembra essere la soluzione a tutti i mali.

È infine da segnalare che, a seconda di come interagirete nelle fasi ruolistiche con gli altri personaggi, si sbloccheranno diverse opzioni in combattimento, il che contribuisce quantomeno a introdurre un elemento di sorpresa all’interno degli scontri. La ripetitività rimane, tuttavia, uno dei difetti più gravi del titolo, e non aiuta in questo senso che il level design e il posizionamento dei nemici siano insopportabilmente prevedibili. La struttura del gioco è incastrata pesantemente su dei binari, e alla lunga abbattere nemici uno dopo l’altro, come in un classico picchiaduro a scorrimento, può diventare noioso. È forse in questi frangenti che emerge in maniera più fastidiosa e invadente l’origine portatile del titolo. Siamo chiaramente di fronte a un prodotto concepito per essere smaltito a spizzichi e bocconi, e che quindi mal si adatta alle sessioni di gioco più prolungate che solitamente ci aspetteremmo da un’esperienza casalinga. Il gioco vi permette comunque di gettarvi nei lidi del multiplayer, il che rende le cose più interessanti. Se possedete la versione Nintendo 3DS e PlayStation Vita potrete completare la campagna principale giocando in compagnia di altri quattro avventurieri (sebbene la facilità nel reperirli è tutta da verificare).
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Più godibile e immediata è invece la modalità split screen possibile su PlayStation 3 e Wii U. Ci sarebbe comunque piaciuto avere a disposizione una maggiore varietà tattica: molto spesso, anche lavorando in coppia, i nemici non richiedono particolari schemi per essere abbattuti, e anche qui il “button mashing” sembra essere la soluzione a tutti i mali. Sempre in multiplayer potrete usufruire della Coliseum Mode, una serie di sfide dove dovrete sconfiggere determinati nemici secondo vari livelli di difficoltà. Siamo in definitiva di fronte a un titolo pensato quasi esclusivamente per gli appassionati hardcore di One Piece: troppo limitato per gli amanti degli action RPG, è chiaro che la sua principale attrattiva è la storyline (per quanto non apprezziamo particolarmente le scene statiche che sono state usate per raccontarla). I numerosi riferimenti alla storia principale faranno la gioia di chi ha scelto Oda come suo dio personale, ma allo stesso tempo allontaneranno tutti coloro che non sono già suoi seguaci, rendendo Unlimited World Red un prodotto strettamente “for fans only”.

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