Lo smartphone che scegli potrebbe essere un assistente alla salute davvero completo: questa funzione individua i segnali delle malattie più gravi.
Di quello che appare sullo schermo dello smartphone a volte conviene non fidarsi più di tanto, perché sappiamo che la tecnologia ha i propri limiti.

E di questi limiti occorre essere consapevoli. Ma è anche vero che la tecnologia che ci segue tutti i giorni ha fatto enormi passi da gigante.
E per esempio esistono ora i famosi smartwatch e smart ring che riescono, tramite una serie di sensori raffinatissimi, a tenere traccia di tutto quello che succede anche all’interno del nostro corpo.
Ma una nuova tecnologia potrebbe cambiare le cose. C’è una nuova frontiera del benessere molto interessante che potrebbe, per una volta, fare qualcosa di davvero utile per diagnosticare una delle malattie più pericolose.
E se fosse lo smartphone a dirti che stai male?
Con i nuovi e sofisticati smartwatch che abbiamo a disposizione è possibile monitorare il battito cardiaco, in alcuni casi l’ossigenazione del sangue, la qualità del sonno oltre a tutti i passi che compiamo e tutti i movimenti che eseguiamo.

Gli smartwatch sono diventati quindi un nuovo e interessante modo per tenere sotto controllo anche la propria salute oltre che il numero di passi giornalieri.
Alcuni modelli sono poi capaci anche di riconoscere i pattern di rischio per esempio nel cambio del ritmo cardiaco. Ma ci sono altre malattie e altre condizioni patologiche che chiaramente sfuggono ai sensori di questi piccoli concentrati di tecnologia.
Una di queste malattie è il morbo di Alzheimer che chiaramente non dà segnali fisici o quantomeno non li dà nelle prime fasi della malattia.
Ed è qui che si inserisce la nuova tecnologia annunciata da Samsung. In un nuovo post sul blog ufficiale, Samsung ha raccontato di come i propri ricercatori abbiano sviluppato un modo per utilizzare il telefono e lo smartwatch per tenere traccia di eventuali cambiamenti nelle capacità cognitive.
Per riuscire a fare questo esame, i ricercatori si sono concentrati sul modo in cui gli utenti utilizzano telefono e smartwatch, la velocità con cui scrivono, i pattern dei messaggi, la frequenza delle telefonate, il ciclo di sonno e tutti gli indizi contenuti nella voce.
Questo perché è stato scientificamente dimostrato più volte che il morbo di Alzheimer colpisce le aree del cervello che si occupano di linguaggio e memoria a breve termine ed è possibile notare un declino in queste facoltà esaminando quello che facciamo comunemente con lo smartphone.
Per esempio, l’utilizzo o il non utilizzo di alcune app, i messaggi e la frequenza delle telefonate che si fanno può indicare l’insorgere di questa patologia. E per stare al sicuro puoi aggiungere questo device.
Una riduzione delle attività sociali e delle abilità comportamentali, che sono legate proprio al modo in cui si interagisce con gli altri attraverso lo smartphone, può indicare la presenza di Alzheimer precoce.
Ovviamente, ci vorrà del tempo prima di avere dei sensori veri e propri che possano individuare le cause a livello fisiologico, per esempio l’accumulo di proteina tau nel cervello, ma riuscire ad accorgersi prima che i sintomi siano conclamati che qualcosa non va può migliorare enormemente sia la vita dei soggetti che risultano essere affetti dal morbo di Alzheimer sia delle loro famiglie.





