L’intelligenza artificiale è il cuore, e la testa, di Eliza: il primo robot umanoide pensato come assistente personale e robot da compagnia.
C’è una puntata dei Simpson, di qualche stagione fa, in cui uno degli episodi dedicati ad Halloween si svolge all’interno di casa Simpson mentre questa è trasformata in qualcosa che ricorda l’astronave di Kubrick. L’intelligenza artificiale cerca in tutti i modi di aiutare Marge e i ragazzi ma, innamoratosi di lei, inizia un percorso per sbarazzarsi di Homer. Sono passati anni da quell’episodio eppure ogni volta che si parla di intelligenza artificiale e soprattutto di robot con intelligenza artificiale non riusciamo a non immaginare che il nostro primo incontro con qualcosa di così avveniristico dentro casa sarà simile a quell’episodio dei Simpson.
E adesso che nei fatti c’è la possibilità di comprare il primo robot da compagnia, che guarda caso ha un nome che ricorda la saccente bimbetta gialla, oltre ad essere affascinati da questo oggetto ne siamo un po’ perplessi. Ma cerchiamo di capire da vicino che cosa può fare Eliza e a chi è destinata.
Arriva Eliza, il tuo prossimo robot da compagnia
Uno dei modi in cui è possibile utilizzare in modo positivo l’intelligenza artificiale è quello di creare dei sistemi, che assomiglino o meno a degli esseri umani è relativo, in grado di rendere la vita di alcune categorie di persone un po’ più facile. È per questo motivo per esempio che in Giappone da anni si studiano e si lavora sui robot da compagnia destinati in particolare agli anziani.

E forse la nicchia dei robot da compagnia utilizzati come assistenti personali è l’unica percorribile, senza trovarci dentro Io, Robot o alle prese con i lavori in pelle di Blade Runner. La società che produce Eliza, Eliza Labs, parla di un robot in cui viene infuso un agente di intelligenza artificiale, ElizaOS, con l’aspetto di una ragazza con i capelli lunghi e gli occhiali (non sapevamo che anche le intelligenze artificiali potessero soffrire di miopia). Somiglia un po’ a qualcuno che conoscete, vero?
Il robot che accompagna l’anima virtuale di Eliza servirà, queste sono le dichiarazioni ufficiali della società, come assistente personale per esempio per eseguire compiti di gestione della vita di tutti i giorni in ambiente lavorativo ed ha anche una velocità superiore se messa nelle condizioni di correre (da che cosa dovrebbe scappare?).
Nelle stesse note in cui si parla di Eliza, si sottolinea che l’oggetto che porta a spasso l’intelligenza artificiale è pensato per evitare qualunque utilizzo improprio. Lo scopo di Eliza quindi non è quello di trasformarsi in un robot da compagnia per fantasie oscene quanto quello di andare a fornire un servizio e a dare una soluzione ad alcuni dei bisogni psicologici della modernità.
Poter parlare con qualcuno che ci somiglia, che ha una faccia, che riconosciamo perché nella forma è come noi può essere un sostegno psicologico in alcune circostanze. Anche se per ora, se lo chiedete a noi, noi continueremo a parlare con il Roomba e con la macchina del caffè che trita i chicchi e che lancia messaggi motivazionali.