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Parla con i morti in questo ansiogeno videogioco in fondo al mare

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Valeria Poropat

Volete una esperienza al limite dell’umano che si svolga in un luogo che probabilmente non vedrete mai? E allora questo gioco con i morti che vi parlano è perfetto.

Le avventure in fondo al mare sono già per loro stessa natura complesse, ansiogene e con una sensazione di claustrofobia sempre strisciante.

Parla con i morti in questo ansiogeno videogioco in fondo al mare – videogiochi.com

Ma immaginate un futuro in cui vi trovate a immergervi nelle profondità marine, esplorando le antiche rovine di una civiltà scomparsa, e vi trovate a dover fare tutto questo anche parlando con i morti, utilizzando magari una famosa tavola Ouija. Questa è la premessa di un gioco che molto probabilmente diventerà il vostro incubo migliore. È stato appena annunciato su Steam e noi ne siamo già grandi fan.

Immaginate di poter parlare con i morti, ma solo in fondo al mare

La premessa del gioco sviluppato da Dead People Dreaming è che siamo nell’anno 2409 dentro un sottomarino che si trova a dover scoprire quello che si cela nelle profondità del mare al largo delle coste svedesi. Ed ecco che siamo dentro qualcosa che mescola lo steampunk con l’horror più puro, e che in un certo senso ci ricorda anche Still Wakes the Deep. Dalla pagina Steam è già possibile farsi un’idea di come il gioco cercherà di farvi venire gli incubi.

Immaginate di poter parlare con i morti, ma solo in fondo al mare – videogiochi.com

In qualità di protagonista di Solbrand avete il compito di esplorare quella che un tempo era Ullarakir che, come spiegato dal developer che si nasconde dietro Dead People Dreaming, in realtà è una versione fittizia di Uppsala. Una città sommersa in cui però l’occulto e la fantascienza si sono trovati più volte molto vicini, anzi, verrebbe da dire troppo vicini.

Utilizzando gli strumenti di cui il sottomarino è dotato, il gioco si svolge quindi come un gioco puzzle esplorativo in prima persona. E parlando di opere nuove, guardate qua.

Dalle profondità, e con il supporto di alcuni personaggi che si trovano in superficie, dovete poi raccogliere tutti i frammenti della storia passata della città per usarli come indizi per scoprire quello che è successo realmente.

E se questo non fosse abbastanza claustrofobico si aggiungono anche i morti che possono comunicare con voi nel momento in cui entrate in possesso delle loro spoglie o dei loro oggetti personali. Attenzione però, perché i morti in questo gioco così affascinante molto spesso non vi diranno neanche la verità. O almeno non ve la diranno la prima volta che gliela chiedete.

Solbrand è un titolo affascinante e che affonda le proprie radici in alcuni strani e particolari eventi che il developer, Mattias Astendal, ha scoperto per puro caso a partire dalla zona in cui ha vissuto per decenni.

E se per caso vi viene la sensazione che alcuni dei puzzle e alcune delle inquadrature assomigliano per esempio a Indiana Jones and the Great Circle, è perché Astendal è stato l’art director del progetto. Un altro motivo in più per tenere d’occhio questa sua prima sortita da sviluppatore solitario.

Valeria Poropat

Sono Valeria e adoro la tecnologia e la parola scritta. Dopo la maturità classica ho studiato lingue presso La Sapienza di Roma e sono specializzata in traduzione e transcreazione. A un anno e mezzo ho incontrato un Commdore 64 e a otto anni ho deciso che avrei fatto la giornalista. Alla fine, ho trovato il modo di mettere tutto insieme e ho scoperto nel mondo dell'informazione tech il mio ambiente naturale. Mi occupo di tutto ciò che è tecnologia, con una predilezione per i videogiochi e le innovazioni che sono in grado di migliorarci la vita.