Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 – la recensione

Il primo Plants vs Zombies: Garden Warfare si era distinto per un gameplay decisamente inossidabile, che univa il delirante universo creato da PopCap con solide meccaniche shooter. C’era solo una critica che poteva essere mossa a questo prodotto, ossia la mancanza di carne al fuoco dal punto di vista delle modalità e dei contenuti. Oggi, possiamo dire con certezza che si trattava di un’eccellente prova generale, e che il suo seguito, pur non innovando, introduce tantissima “ciccia” in più. Siamo di fronte a un “more of the same”, dunque, ma dove il “more” in questione è decisamente sostanzioso.

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La prima differenza che riscontriamo è la presenza di un mondo hub, simile a quello di Splatoon se vogliamo. E, sempre come nell’ultimo nato in casa Nintendo, in Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 offre una discreta modalità in singolo. L’idea è quella di prendere dimestichezza con i sei eroi disponibili, attraverso una serie di missioni che vi permetteranno di riscaldarvi prima di buttarvi nella mischia del multiplayer. Possiamo considerarlo una sorta di tutorial, ma con una sua discreta dignità.
Il cuore del gioco è rimasto sostanzialmente lo stesso, e questo è naturalmente un bene. Il contenuto base, sicuramente destinato a ingrandirsi tramite DLC, permette a 12 giocatori di sfidarsi attraverso 12 mappe. Le classi a disposizione sono 8, a cui vanno ad aggiungersi sei nuovi eroi da sbloccare, tre per ciascuna fazione.

Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 vi introduce ai sei eroi disponibili con una serie di missioni che vi permetteranno di prepararvi al multiplayer.

Permangono dal predecessore, inoltre, le modalità deathmatch, assieme a Tombe e Giardini (sebbene in questo caso sia da segnalare la possibilità di interpretare anche gli zombie). La più gradita novità è invece rappresentata da una modalità con una sua invidiabile profondità strategica, dove il flusso di gioco è ripartito in turni di attacco e difesa. Lo scopo, in questi frangenti, è conquistare o difendere degli avamposti, in mappe dalla natura costantemente dinamica. Si tratta, in buona sostanza, di una modalità caotica e divertente, che permette al folle gameplay alla base di tutto di risplendere in maniera particolarmente brillante. Anche per quanto riguarda il level design delle mappe possiamo constatare un maggiore impegno da parte degli sviluppatori, soprattutto per quanto riguarda le loro proporzioni e la varietà di elementi al loro interno. Tutto questo si traduce in partite dalla durata più ampia, sebbene i match non risultino mai diluiti grazie all’ampissima varietà di situazioni che si possono verificare.

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Dove il gioco dà il meglio di sé è indubbiamente nella caratterizzazione, ma questo è qualcosa che sapevamo fin dai tempi del primo e originale Piante contro Zombi. I non morti e i vegetali sono infatti tratteggiati con una superba maestria, soprattutto grazie all’introduzione dell’elemento sci-fi, che permette di avere unità semplicemente fuori di testa. Gli eroi sono particolarmente divertenti: il nostro preferito è sicuramente Zombolino, uno zombi che si muove a bordo di un mech. Ma è da citare anche Superzomb, un supereroe di carta putrefatta, mentre per quanto riguarda la fazione delle piante abbiamo particolarmente gradito la “spellcaster” Rosa.

Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 dà il meglio di sé è indubbiamente nella caratterizzazione dei personaggi.

Il bello è che tutti questi personaggi possono essere customizzati e potenziati tramite un sistema di progressione in stile RPG. Accantonato il modello di level-up basato sugli achievement, Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 adotta un più canonico sistema basato sui punti esperienza, che vi richiederà svariate decine di ore per trarre il massimo potenziale da ciascun personaggio. Questo garantisce al giocatore un costante senso di reward, nonché un continuo senso di scoperta. Aiuta molto anche il sistema di valuta in-game, questa volta più semplice da ottenere rispetto al predecessore. Ogni classe ha diversi personaggi da sbloccare, il che aggiunge un ulteriore strato di longevità al pacchetto.

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Nonostante l’abbondanza di contenuti, non abbiamo riscontrato nelle nostre partite la presenza di personaggi troppo sbilanciati, per cui possiamo affermare con una certa sicurezza che gli sviluppatori sono riusciti agilmente ad appianare tutti i numerosissimi personaggi presenti (ma naturalmente nei prossimi mesi assisteremo ad ulteriori aggiustamenti).

Nonostante l’abbondanza di contenuti, non abbiamo riscontrato nelle nostre partite la presenza di personaggi troppo sbilanciati.

Per concludere, il netcode si è rivelato affidabile nel corso della nostra prova; si riscontra inoltre la presenza dell’always online, con la possibilità per gli altri giocatori di comparire anche all’interno delle vostre sessioni in singolo. Infine, segnaliamo la presenza della mai troppo lodata modalità split-screen, che ci ha riportato ai tempi dei classici del multiplayer e della giocabilità per Nintendo 64.
Plants vs Zombies: Garden Warfare è un gioco sorprendentemente solido: è divertente, chiassoso e, dietro un’apparente immediatezza casual, nasconde un’invidiabile complessità strategica e tattica. Le nuove, numerosissime aggiunte rifiniscono ulteriormente una formula già vincente, decretando quindi questo sequel come un vero e proprio successo.

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